Cosa fare se il commerciante non ti fa pagare con il bancomat? L’
obbligo di avere il Pos per l’esercente, commercianti, artigiani e liberi professionisti è entrato in vigore oltre 10 anni fa, ma paradossalmente per anni sono mancate le
sanzioni, quindi come ben sanno i consumatori, non mancano le tecniche elusive per sottrarsi ai pagamenti elettronici: il
Pos è guasto, non c’è linea, non si accettano i pagamenti sotto i 5 euro e così via!
Arrivano le sanzioni se il commerciante non fa pagare con il bancomat
Ora finalmente, dopo diversi tentativi miseramente falliti, il
Governo ha cominciato a spingere sull’acceleratore cercando di incentivare l’uso degli strumenti di pagamento elettronico, anche perché è l’
Europa a chiederci (tra le misure da mettere in campo per il
PNRR) di attuare iniziative per il
contrasto all’evasione fiscale.
Secondo la norma, dal
30 giugno 2022 sono entrate in vigore le sanzioni per l’esercente che non accetta il pagamento con il Pos. E quindi, non soltanto bar e ristoranti, ma ogni commerciante è tenuto al rispetto dell’obbligo, ivi compresi edicole, tabaccai, come pure tassisti, artigiani e professionisti: la
multa è di 30 euro più il 4% della transazione rifiutata e serve a scoraggiare comportamenti scorretti, come quando ci richiedono un minimo di spesa per l’uso della carta o maggiorazioni dei costi per compensare i costi di utilizzo del
Pos.
Come reagire se non accettano il pagamento con Pos
E allora è bene farsi trovare pronti: come comportarsi se non ti fanno pagare con il
Pos? Immagino che non sarà del tutto agevole dimostrare che la transazione elettronica è stata rifiutata, quindi andremo incontro a qualche difficoltà applicativa. Il mio consiglio è di
raccogliere prove, fotografando cartelli esposti o filmando il rifiuto alla cassa. A quel punto potremo fare una segnalazione circostanziata (con orario e indirizzo esatto del punto vendita) alla
Guardia di Finanza o anche soltanto alla
Polizia locale.
Ovviamente, mi auguro che non ci sia bisogno di impegnare le forze di polizia nel vigilare sul rispetto di un obbligo che, in fin dei conti, con l’
abbassarsi dei costi bancari (si è fatto molto, ma si deve fare ancora di più) può tradursi in una opportunità anche per le imprese, con transazioni più sicure e minori costi di gestione della cassa.
E poi, davanti al commerciante scorretto, mi prenderei il tempo per scrivere una recensione negativa per far capire a tutti che ormai il
Pos è davvero obbligatorio.
Autore: Massimiliano Dona
Data: 28 giugno 2022