Cosa cambia per gli esercenti
Per sostituire o aggiornare i registratori di cassa, omologandoli così ai nuovi registratori telematici, gli esercenti hanno dovuto spendere tra gli 800 e i mille euro. Si tratta di una spesa che però è stata in parte ammortizzata da un contributo statale, sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% della cifra investita. Il contributo arriva a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento. Con il nuovo sistema gli esercenti non dovranno più tenere il regime dei corrispettivi, conservando le copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti. Con i registratori telematici l’Agenzia delle Entrate è infatti in grado di acquisire tempestivamente e correttamente i dati fiscali delle operazioni effettuate durante il giorno per metterli poi a disposizione degli operatori Iva o dei loro intermediari. Per non incorrere in sanzioni, la trasmissione dei dati fiscali attraverso i registratori telematici dovrà essere eseguita dagli esercenti nella stessa giornata in cui è stata effettuata la vendita o al massimo entro e non oltre 12 giorni.Cosa cambia per i consumatori?
L’archiviazione dello scontrino elettronico è un vantaggio anche per i consumatori. D’ora in avanti il cliente non riceverà infatti più uno scontrino o una ricevuta, bensì un documento commerciale. Questo documento non ha un valore fiscale, ma può essere utile per far valere la garanzia (anche se ricordiamo che per farlo può bastare l’estratto conto) e può essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi in modo da consentirgli di usufruire di eventuali detrazioni fiscali.La lotta all’evasione fiscale
Con l’introduzione dello scontrino elettronico il Governo punta a contrastare l’evasione fiscale dell’IVA. Questo strumento va ad aggiungersi alla fatturazione elettronica. Nei primi mesi del 2019 in Italia più di 3 milioni di soggetti hanno emesso quasi 700 milioni di fatture elettroniche per un importo complessivo di oltre 1,25 miliardi di euro. Adesso, con l’obbligo per tutti dello scontrino elettronico, come detto il Fisco ha immediatamente a disposizione i dati sulle vendite e quelli relativi al calcolo dell’Iva, così da prevenire e individuare eventuali evasioni.La lotteria degli scontrini
Al luglio del 2020 è stata poi posticipata la lotteria degli scontrini. A partire da quella data i contribuenti, dando il loro consenso e fornendo il loro codice fiscale, potranno partecipare all’estrazione di premi mensili fino a 10mila euro e di un maxi-premio annuale da un milione di euro. Chi vorrà partecipare riceverà per ogni euro speso 10 biglietti virtuali. La “giocata” minima sarà di 1 euro. Con questa iniziativa il Ministero dell’Economia e delle Finanze punta a motivare i contribuenti a chiedere lo scontrino fiscale nel momento in cui effettuano qualsiasi tipo di acquisto, in modo da fare emergere quanto più nero possibile. Autore: Rocco BellantoneData: 3 gennaio 2020