No Pos? E io non pago! Contro l’articolo della manovra che toglie la sanzione per chi non accetta pagamenti elettronici sotto i 60 euro partecipa a TePOSsino!
Roma, 14 dicembre 2022 – “Abbiamo lanciato la protesta TePOSsino! No Pos? E io non pago! Un’iniziativa contro l’articolo della manovra che toglie le multe che per chi non accetta pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Dato che l’articolo toglie la sanzione, ma non l’obbligo di accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, il consumatore non è obbligato a tenere contanti con sé, con il rischio di venir poi scippato o rapinato. Quindi, se andando in pizzeria o al bar rifiutano la carta di pagamento dopo la consumazione, il cliente può andarsene senza pagare, chiedendo gli venga rilasciata una ricevuta fiscale con la dicitura: corrispettivo non incassato. Oppure una nota con l’importo da pagare e la modalità di pagamento. Insomma, il debito potrà essere saldato in un momento successivo. No Pos, no party!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Il Governo, infatti, nell’art. 69 della manovra (Disposizioni in materia di mezzi di pagamento), nel modificare l’art. 15 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, modifica solo il comma 4 bis sulle sanzioni, sostituendo le parole “di qualsiasi importo” con “di importo superiore a sessanta euro”, che quindi diventerà: “nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di importo superiore a sessanta euro, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento“.
Resta, invece, immutato il comma precedente, il 4, che prevede l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici: “i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate; tale obbligo non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica“.
Di seguito le regole per aderire alla protesta:
1) Fino a quando la manovra non entrerà in vigore, ossia fino al 31 dicembre 2022, in caso di mancata accettazione della carta anche per importi inferiori a 60 euro, ad esempio per il famoso caffè, potrete chiamare i vigili, la guardia di finanza o comunque le forze dell’ordine per far applicare la sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata.
2) Dal 2023, invece, potrete sempre chiede di pagare con carta, ma in caso di rifiuto non potrete far sanzionare il trasgressore per importi sotto i 60 euro, pur in presenza di una violazione della normativa.
3) Tutti devono sempre accettare pagamenti con carta di pagamento: baristi, pizzaioli, idraulici, elettricisti, falegnami, muratori, avvocati, architetti, tassisti, giornalai, insomma esercenti, commercianti e professionisti. E’ prevista una sola eccezione: i tabaccai. Una determinazione dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli del 24 ottobre 2022 ha fatto un regalo inspiegabile ai tabaccai, prevedendo che i “rivenditori di generi di monopolio nonché i titolari di patentino non sono soggetti all’obbligo di accettare forme di pagamento elettronico relativamente alle attività connesse alla vendita dei generi di monopolio, valori postali e valori bollati“. Attenzione, quindi, non possono rifiutare i pagamenti elettronici se vi stanno vendendo altro.
4) Oggettiva impossibilità tecnica. Se il commerciante ha il Pos fuori uso per un guasto tecnico o se il terminale non ha linea, non è passibile di sanzione. Ovviamente il guasto deve essere oggettivo, e quindi va dimostrato dall’esercente.
5) Chi vende prodotti e presta di servizi, anche professionali, è obbligato ad accettare i “pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate”. Almeno, vuol dire che potrebbero accettare un solo circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat), restringendo così la possibilità per gli utenti di pagare in modo elettronico.