Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 2 dicembre 2010 – La vicenda "evidenzia i difetti di un gioco che per garantire vera e certa trasparenza avrebbe dovuto avere ben altre modalità di svolgimento nella fase di abbinamento dei premi ai pacchi e di ingresso dei pacchi nello studio". Con queste parole, pur archiviando il procedimento, il giudice per le indagini preliminari di Roma conferma le irregolarità denunciate dall’Unione Nazionale Consumatori con l’esposto a firma del suo segretario generale Massimiliano Dona.
Secondo Dona, pertanto, la "denuncia" non era affatto ‘assolutamente infondata’, come proclama la Rai in un comunicato, né priva di riscontri probatori: i filmati trasmessi anche da "Striscia la notizia" hanno mostrato a tutti in che modo alcuni concorrenti venissero a conoscenza del contenuto dei pacchi prima di giocare.
Dalla lettura delle motivazioni dell’archiviazione emerge, infatti, che il Giudice è costretto ad ammettere la difficoltà di "ricostruire oggi in quale segmento delle operazioni di gioco, puntata per puntata, può essersi verificata l’ alterazione della sua alea" e di ottenere informazioni dai concorrenti "non interessati a dire la verità quando partecipi al trucco".
"Stupisce che la Rai – spiega l’avvocato Massimiliano Dona – si compiaccia di un’archiviazione che, pur affermando inequivocabilmente l’irregolarità del gioco, ammetta l’impossibilità di individuare oggi i responsabili. Probabilmente un maggiore e tempestivo controllo da parte della stessa Rai avrebbe condotto ad esiti diversi: ma, evidentemente, l’azienda non aveva alcun interesse a risparmiare qualche milione di euro dei cittadini".
"D’altra parte -conclude Dona – è lo stesso giudice a scrivere che non può essere contestato il delitto di truffa in danno della Rai "attesi i vantaggi nascenti per Rai dall’alterazione denunciata": insomma, se un soggetto che subisce una truffa ne esce arricchito, ben difficilmente tenterà di scongiurare altre truffe tanto convenienti.