- deve essere garantito il diritto di recedere o di passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, anche in caso di recesso da contratti con offerte promozionali;
- l’eventuale esercizio del diritto di recesso dal contratto comporta il venir meno di obblighi di pagamento di canoni previsti per modem o decoder forniti dall’operatore, nonché di ulteriori oneri relativi a costi di attivazione;
- ai fini dell’esercizio del diritto di recesso devono poter essere impiegate tutte le medesime forme utilizzabili al momento dell’attivazione o dell’adesione al contratto.
TELEFONIA: Agcom apre procedimenti contro compagnie
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
In riferimento alla delibera sulla fatturazione mensile, bene l’intervento dell’Autorità. Ora servono sanzioni pesanti, i consumatori vanno informati in modo trasparente.
Roma, 16 febbraio 2018 – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di avviare nuovi procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici responsabili della reiterata violazione della delibera sulle fatture mensili, anche con riferimento all’esercizio del diritto di recesso.
“Bene, ora servono sanzioni pesanti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Abbiamo segnalato sia all’Antitrust che all’Agcom come fossero poco trasparenti le comunicazioni inviate dalle compagnie per segnalare le modifiche contrattuali ai loro clienti. Una strategia commerciale coordinata e concertata per far credere che gli aumenti non ci fossero e che le modifiche contrattuali dipendessero dalla legge, determinando così l’effetto di limitare l’esercizio del diritto di recesso. Ovvio, infatti, che è inutile recedere se tutti fanno la stessa cosa e tutto è dovuto alla legge 172/2017. Peccato che non sia così!” conclude Dona.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato l’adozione di provvedimenti di diffida nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky che non hanno rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative rese agli utenti, per quanto concerne, in particolare, la precisa indicazione del prezzo di rinnovo delle offerte a fronte di modifiche contrattuali nella fase di ritorno alla cadenza mensile della fatturazione dei servizi di comunicazione elettronica. Al riguardo, l’Agcom ha inoltre sottolineato l’esigenza di chiarire che eventuali modifiche dei suddetti costi sono conseguenza esclusivamente di scelte degli operatori e non del ripristino della fatturazione su base mensile.
Le diffide riguardano anche il mancato rispetto degli obblighi in materia di esercizio del diritto di recesso. L’Autorità ha messo in luce, a questo proposito, che: