- Se acquistate spinaci freschi o surgelati verificate che non ci siano foglie con forme differenti e sospette.
- Se ce ne sono, evitate il consumo.
- Conservate la confezione ed il prodotto sospetto e segnalate il lotto sia all’azienda produttrice che alle autorità di controllo.
- Nel caso abbiate consumato la mandragora (o altre piante o funghi velenosi) evitate la cura “fai da te” ma ricorrete immediatamente alle cure mediche (pronto soccorso o, se disponibile, centri antiveleni).
- Potrebbe essere utile mostrare ai medici gli avanzi del cibo.
- Non raccogliere e mangiare piante spontanee se non si ha una adeguata esperienza.
- Ricordatevi che per alcuni alimenti vegetali, come i funghi, l’intossicazione può essere a lunga incubazione ed i sintomi, dunque, possono comparire anche dopo alcuni giorni.
- Indipendentemente dalla mandragora, Buttate i cibi le cui confezioni presentano delle alterazioni.
- Acquistate solo da canali di vendita legali.
- Scadenze. Controllate sempre la data di scadenza di tutti gli alimenti.
ALIMENTAZIONE: Spinaci ritirati, chiudere la filiera spagnola
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
I consigli su come comportarsi in questi casi: come prevenire i danni e curarli
Roma, 5 ottobre 2017 – “In relazione agli spinaci millefoglie surgelati Bonduelle dei quali ieri il ministero della Salute ha stabilito il ritiro dai supermercati per sospetta presenza di foglie di mandragora, chiediamo, a titolo precauzionale, di chiudere, temporaneamente la filiera di produzione, dal momento della coltivazione alla raccolta” afferma Agostino Macrì, responsabile dell’Area sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Non basta, insomma, ritirare i lotti sospetti. Se fosse accertata la presenza di foglie di mandragora, è necessario capire cosa non ha funzionato nella raccolta e nel confezionamento dell’azienda spagnola, per evitare il ripetersi del problema. Anche la Spagna deve sottostare alle regole europee e ai requisiti di sicurezza previsti” conclude Macrì.
“Purtroppo la mandragora cresce spontaneamente nei prati e può essere confusa con altre piante commestibili, in particolare la borragine. Per questo i consumatori devono prestare particolare cautela” conclude Macrì.
Di seguito i consigli dell’associazione di consumatori: