L’Antitrust ha sanzionato Autostrade per l’Italia per non aver ridotto il pedaggio in caso di disservizi. Ora via libera ai rimborsi .
Roma, 20 maggio 2022 – “Ottima notizia! Si chiude il procedimento di inottemperanza contro Autostrade per l’Italia e i consumatori potranno finalmente ottenere i rimborsi per gli innumerevoli disservizi subiti. Si stabilisce definitivamente il sacrosanto principio, da noi sempre sostenuto, che chi viaggia in autostrada, dato che paga un pedaggio, ha diritto di poter andare velocemente e non certo di restare in coda per ore per colpa dei cantieri” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la sanzione dell’Antitrust ad Aspi (Autostrade per l’Italia) per inottemperanza, perché, dopo la diffida, non aveva adottato alcuna misura per ridurre il pedaggio.
“Vigileremo sul rispetto di queste regole e sull’effettiva erogazione del rimborso, pronti a segnalare immediatamente la mancata attuazione di tutte le misure previste. Perplessità, invece, per l’importo irrisorio della sanzione” conclude Dona.
D’ora in poi sarà riconosciuto il diritto di ottenere rimborsi tra il 25% e il 100% del pedaggio a seconda della fascia chilometrica percorsa e del tempo di ritardo accumulato a causa dei disservizi generati dai cantieri di lavoro. In particolare, già entro il mese di maggio, sono previsti rimborsi per ritardi a partire da 10 minuti per viaggi fino a 99 km e ad almeno 15 minuti per tutte le altre fasce (fino oltre i 500 km), calcolati prendendo a riferimento la velocità media storica che per i veicoli leggeri è pari a 100 Km/h, mentre per i veicoli pesanti è pari a 70 km/h.
Il procedimento era stato avviato lo scorso mese di luglio dal momento che la società non aveva adottato alcuna misura che contemplasse una riduzione del pedaggio – o comunque una procedura che prevedesse l’attivazione di meccanismi di riduzione del pedaggio – nei casi di grave disagio alla fruibilità del servizio autostradale, imputabile ad ASPI, e consistente in riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita con conseguenti code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza. Subito dopo l’avvio del procedimento, la società ha presentato un programma sperimentale di rimborso progressivo del pedaggio, denominato Cashback, che è stato oggetto di analisi. Alla luce delle criticità emerse, il programma di Cashback è stato modificato e perfezionato nell’ottica di realizzare un meccanismo che fosse in grado di compensare proporzionalmente e in modo adeguato i consumatori/utenti per i disagi subiti.Anche le modalità di erogazione del rimborso, il cui processo è gestito tramite apposita applicazione denominata FREE TO X – scaricabile gratuitamente dagli utenti – e, in futuro, anche tramite apposita sezione del sito internet di ASPI, sono state modificate e perfezionate dalla società durante il procedimento.
Ora l’approvazione e l’erogazione del rimborso avverranno in maniera automatica – anche nell’ipotesi di ritardo minimo – a seconda del metodo di pagamento del pedaggio utilizzato dal cliente (telepedaggio e/o carte oppure contanti). Per dare massima diffusione al sistema di Cashback, ASPI utilizzerà un articolato piano di comunicazione, sfruttando vari canali.
Considerato lo sforzo di ASPI connesso all’introduzione del Cashback nonché la complessità e l’innovatività degli interventi prospettati, in parte già attuati l’Antitrust ha ritenuto di applicare ad ASPI una sanzione pecuniaria nella misura pari al minimo edittale in caso di inottemperanza, ossia 10.000 euro.