ANTITRUST: Facebook sanzionata per 7 milioni, vittoria UNC
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Una vittoria dell’Unione Nazionale Consumatori. Antitrust condanna Facebook per 7 milioni per non aver ottemperato al provvedimento del 2018.
Roma, 17 febbraio 2021 – “Una nostra vittoria! Eravamo stati noi a segnalare all’Antitrust, all’inizio delle vicenda, nel marzo 2018, la pratica commerciale adottata da Facebook di consentire ai fornitori di servizi sulla piattaforma di accedere ai dati degli utenti iscritti, chiedendo se fosse scorretta ai sensi del Codice del Consumo, ottenendo la prima condanna nel novembre 2018” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la nuova sanzione per 7 milioni per non aver ottemperato alla diffida di rimuovere la pratica scorretta sull’utilizzo dei dati degli utenti.
“Non si comprendeva, infatti, se l’utente godeva del diritto di prestare o negare il consenso all’accesso ai dati personali da parte di soggetti terzi diversi da Facebook, se i dati dell’utente potevano essere utilizzati da sviluppatori di app per fini diversi da quelli inerenti all’utilizzo delle app, quali erano le informazioni cui i terzi potevano accedere senza il consenso espresso degli utenti” prosegue Dona.
“Ora si chiude definitivamente questa vicenda, confermando il diritto dell’utente di avere, fin dal suo primo accesso, un’informazione chiara e completa, immediatamente accessibile che dia evidente richiamo ad eventuali usi per fini commerciali dei dati forniti in fase di registrazione. Questo anche quando il servizio è gratuito. Il consumatore deve essere sempre libero di scegliere e di esprimere il suo consenso alla raccolta dei dati e per esserlo realmente, deve essere adeguatamente informato. E’ un sacrosanto principio, ormai assodato. I nostri dati sono preziosi” conclude Dona.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato per complessivi 7 milioni di euro Facebook Ireland Ltd. e la sua controllante Facebook Inc., per non aver attuato quanto prescritto nel provvedimento emesso nei loro confronti nel novembre 2018.
In particolare, con tale decisione, l’Autorità, grazie alla segnalazione dell’UNC, aveva accertato che Facebook induceva ingannevolmente gli utenti a registrarsi sulla sua piattaforma non informandoli subito e in modo adeguato – durante l’attivazione dell’account – dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti e, più in generale, delle finalità remunerative sottese al servizio, enfatizzandone viceversa la gratuità.
Le informazioni fornite da Facebook risultavano generiche e incomplete e non fornivano una adeguata distinzione tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utenti) e l’utilizzo dei dati per realizzare campagne pubblicitarie mirate.
Oltre a sanzionare Facebook per 5 milioni di euro, l’Autorità aveva vietato l’ulteriore diffusione della pratica ingannevole e disposto la pubblicazione di una dichiarazione rettificativa sulla homepage del sito internet aziendale per l’Italia, sull’app Facebook e sulla pagina personale di ciascun utente italiano registrato.
La presente istruttoria ha permesso di accertare che le due società non hanno pubblicato la dichiarazione rettificativa e non hanno cessato la pratica scorretta accertata: pur avendo eliminato il claim di gratuità in sede di registrazione alla piattaforma, ancora non si fornisce un’immediata e chiara informazione sulla raccolta e sull’utilizzo a fini commerciali dei dati degli utenti. Secondo l’Autorità, si tratta di informazioni di cui il consumatore necessita per decidere se aderire al servizio, alla luce del valore economico assunto per Facebook dai dati ceduti dall’utente, che costituiscono il corrispettivo stesso per l’utilizzo del servizio.