Norme su secondary ticketing vanno estese a musei. Intervenga il ministro della Cultura.
Roma, 18 luglio 2023 – “Una vergogna! E’ incredibile che sulla vendita dei biglietti del Colosseo ci sia chi ci guadagna illecitamente, speculando allegramente sulle tasche dei consumatori e dei turisti” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’istruttoria Antitrust sul servizio di vendita dei biglietti al Parco Archeologico del Colosseo.
“Al di là del fatto che è comunque di tutta evidenza una pratica commerciale scorretta, urge però anche una modifica legislativa per rafforzare le tutele dei consumatori, anche a fine di prevenire questi fenomeni. Le norme contro il secondary ticketing, infatti, riguardano in via più generale gli eventi e le attività di spettacolo, come ad esempio i concerti, più che la vendita ordinaria di un ingresso al museo. Nell’ultima in ordine di tempo, ad esempio, il Decreto Legislativo 7 marzo 2023, n. 26, che ha attuato la direttiva (UE) 2019/2161, ha ampliato l’elenco delle pratiche commerciali ingannevoli previsto dall’art. 23 del Codice del Consumo, vietando di rivendere ai consumatori biglietti per eventi se il professionista ha acquistato tali biglietti utilizzando strumenti automatizzati per eludere i limiti imposti riguardo al numero di biglietti che una persona può acquistare o qualsiasi altra norma applicabile all’acquisto di biglietti” prosegue Dona.
“Ebbene, questa vicenda dimostra che questo articolo va ampliato e rafforzato e che anche per i biglietti dei musei occorrono precisi vincoli. Per questo chiediamo l’intervento del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano” conclude Dona.
Secondo l’Antitrust i consumatori non riuscirebbero ad acquistare i biglietti sul sito del rivenditore ufficiale CoopCulture perché verrebbero acquistati in massa dai rivenditori secondari che poi li rivendono a prezzo maggiorato sui propri canali.