ANTITRUST: si indaga su U-Mask per capire l’efficacia di queste mascherine
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Si faccia in fretta chiarezza sull’effettiva capacità filtrante di queste mascherine e sulla loro efficacia protettiva.
Roma, 15 febbraio 2020 – “Bene, si faccia in fretta chiarezza!” commenta l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dopo che l’Antitrust, successivamente al servizio di Striscia la Notizia, ha avviato un’istruttoria contro la promozione e la vendita delle mascherine U-Mask.
“Serve al più presto capire l’effettiva capacità filtrante di quelle mascherine e la loro efficacia protettiva, con prove di laboratorio incontrovertibili, in modo che non vi siano dubbi di sorta” conclude Dona.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”. Queste verrebbero svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato.
I claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono per l’Antitrust in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all’acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute. Sotto questo profilo, al prodotto U-Mask da un lato è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata; dall’altro, questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di “classe I”.