L’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Enel Energia sulle modalità di comunicazione dei rinnovi contrattuali
Roma, 22 aprile 2024 – “Ottima notizia! I rialzi erano vergognosi e spropositati. Stavamo già raccogliendo casi in modo da ottenere un ricalcolo delle bollette. Ora, però, si apre, in caso di condanna, una nuova via per ottenere lo storno di quanto pagato per le bollette fin qui: sul nostro sito si può aderire ad una campagna dedicata” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di Enel Energia sulle modalità di comunicazione dei rinnovi contrattuali.
“Abbiamo già chiesto nei mesi scorsi ad Arera di modificare le regole sulla comunicazione delle variazione contrattuali. Sono migliaia i consumatori che trovandosi i rincari in bolletta cascano letteralmente dalle nuvole” conclude Dona.
L’Antitrust ha confermato che in occasione dei cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023 – gennaio 2024, le bollette avevano un significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica rispetto alle bollette riferite allo stesso arco temporale nell’anno precedente, con esborsi quadruplicati o quintuplicati.
Molti consumatori poi hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea), da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia.
Altri riferiscono di ricevere regolarmente le fatture tramite email (o sull’app), ma di non aver ricevuto alcuna comunicazione di rinnovo delle condizioni economiche tramite i predetti canali e di aver trovato casualmente nello spam l’email alla quale era allegata la comunicazione di rinnovo.
Inoltre l’email si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche).
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