ANTITRUST: sanzioni a Tim, Vodafone e Wind Tre per oltre 2 milioni
Comunicato stampa www.consumatori.it
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha sanzionato le compagnie per costi in caso di esaurimento credito.
Roma, 22 gennaio 2020 – “Bene. Ottima notizia! Le compagnie del telefono continuano imperterrite a violare i diritti dei consumatori” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la multa da oltre 2 milioni di euro comminata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a TIM, Vodafone e Wind Tre.
“In questo caso, addebitando costi senza che il cliente abbia espresso la volontà di avere un traffico aggiuntivo, a fronte dell’esaurimento del proprio credito” prosegue Dona.
“Insomma, credono di poter decidere al posto dei consumatori e di potere attivare servizi a loro piacimento. Non hanno ancora capito che il preventivo consenso del cliente va sempre chiesto e deve essere sempre espresso” conclude Dona.
In pratica, se l’utente di un contratto prepagato esauriva il proprio credito e non effettuava una ricarica utile al rinnovo dell’offerta, le compagnie telefoniche condannate non bloccavano più il traffico in uscita ma lo rendevano disponibile pur in assenza di una volontà espressa dall’utente, addebitando poi un costo aggiuntivo ai clienti che, anche inconsapevolmente o involontariamente, fruivano dei servizi voce, SMS e dati. Il costo del traffico erogato veniva poi detratto dalla successiva ricarica.
Ma per l’Authority, questa prassi è in contrasto con la normativa di settore. Da qui la condanna di 696 mila euro per ciascuno alle società TIM, Vodafone e Wind Tre. Le compagnie, così facendo, non si sono limitate a modificare le originarie condizioni del contratto prepagato sottoscritto (il cosiddetto ius variandi, diritto di mutare), per il quale il consumatore ha poi diritto di recedere dal contratto senza costi, ma hanno inserito qualcosa di nuovo (quid novi), una novità che, in quanto tale, doveva essere preventivamente accettata dagli utenti. Una delibera dell’Authority, infatti, la delibera n. 326/10/CONS, obbliga gli operatori a far cessare immediatamente la connessione dati nel caso in cui il credito disponibile sia completamente esaurito e a riattivarla soltanto dopo aver ricevuto un’espressa manifestazione di volontà da parte dei clienti.