Condizioni d’uso limitano diritti dei consumatori. Previsto come foro competente New York e rinuncia a class action
Roma, 21 agosto 2024 – “Chiediamo all’Antitrust di accertare la correttezza di alcune clausole contrattuali di Disney+ che sembrano limitare la responsabilità della società e la possibilità per l’utente di poter agire in giudizio, come quella che considera come foro competente il distretto di Manhattan a New York (invece di quello del consumatore) oppure quella che obbliga all’arbitrato vincolante e prevede la rinuncia ad azioni collettive” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’Unione Nazionale Consumatori ha, infatti, presentato un esposto all’Antitrust contro Disney+ in relazione alle Condizioni d’uso riservate a chi risiede in Italia, ma accede a prodotti e servizi globali della Disney, che non sono specifici per il nostro Paese.
Nelle condizioni d’uso, ad esempio, vi è una clausola di esclusione e limitazione della responsabilità in cui è scritto che Disney Interactive non si ritiene responsabile “nei confronti dell’utente per i danni indiretti, incidentali, patrimoniali o consequenziali, ivi compresi la perdita di profitti e i danni alla proprietà, anche nel caso in cui siamo stati avvisati della possibilità di tali danni” e che “in nessun caso la nostra responsabilità complessiva nei confronti dell’utente, per tutti i danni, perdite o ad altro titolo, supererà l’importo di mille dollari statunitensi (usd 1.000)”.
“Queste clausole rischiamo di confondere il consumatore, anche se poi vi è una seconda clausola in cui è scritto che comunque non si inficiano i diritti dell’utente in quanto consumatore e che la responsabilità non può essere esclusa ai sensi della legge in vigore nel luogo di residenza dell’utente: ma ci mancherebbe altro! Tuttavia c’è il serio rischio che queste diciture, perlomeno contradditorie, richiedano un’interpretazione complessa da parte del cliente che non è tenuto ad essere un Azzeccagarbugli che sa districarsi tra cavilli giuridici. Invece ci appare tangibile la possibilità che, leggendo queste condizioni contrattuali, il consumatore medio sia scoraggiato dal far valere le sue giuste pretese” prosegue Dona.
Nella premessa delle condizioni d’uso, ad esempio, è scritto che qualsiasi controversia tra l’utente e la Disney, “deve essere risolta mediante ricorso a singoli procedimenti arbitrali vincolanti“, salvo poi aggiungere che non si intende “inficiare i diritti di cui l’utente è titolare ai sensi della legge in vigore nel luogo di residenza abituale del medesimo“.
“Insomma, un balletto di clausole poco chiare sulle quali chiediamo un pronunciamento dell’Antitrust rispetto alla conformità al diritto nazionale e al Codice del Consumo” conclude Dona.