L’Antitrust ha chiuso un procedimento su TikTok ritenendo vessatorie alcune clausole. Va sempre rispettato Codice del Consumo, anche se il social non è a pagamento.
Roma, 7 febbraio 2022 – “Bene, deve essere chiaro che anche chi offre dei servizi non a pagamento deve rispettare il Codice del Consumo e non può limitare i diritti degli utenti o escludere le eventuali responsabilità della società” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il Bollettino settimanale dell’Antitrust che ha considerato vessatorie alcune clausole di TikTok che si è impegnata a modificarle.
“A maggior ragione per un social media così popolare utilizzato da minori” conclude Dona.
L’Antitrust ha contestato alcune clausole contenute nelle “Condizioni di Servizio” che riguardano le modifiche unilaterali delle condizioni e dei servizi, la risoluzione del contratto, le rinunce degli utenti ai diritti sui contenuti pubblicati sulla Piattaforma, le limitazioni e le esclusioni di garanzie e responsabilità a favore della società e anche la legge applicabile e il foro competente.
L’Autorità ha preso atto dell’impegno della società ad implementare le nuove clausole per gli utenti italiani della Piattaforma e ha disposto la pubblicazione di un estratto del provvedimento sulla homepage del sito web di TikTok per 30 giorni consecutivi.