Il Governo sul decreto trasparenza contro il caro carburanti vara un topolino e non abbassa accise
Roma, 11 dicembre 2023 – “Il Governo ha partorito un topolino sul caro carburanti. Invece di riconoscere l’errore e ripristinare il taglio delle accise, magari parziale visto che 1 miliardo al mese in questo momento non c’è, avendo deciso in manovra di distrarre quei soldi per fare altro, si interviene sulla trasparenza. Errare è umano ma perseverare è diabolico” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Valuteremo venerdi alle ore 13 le proposte, nella riunione con il ministro Urso, quando avremo il testo effettivo del decreto. Siamo ovviamente favorevoli ad aumentare la trasparenza. Ma evidenziamo che sui prezzi già oggi è obbligatorio sia esporli, come previsto dall’art. 15 comma 5 del Codice del Consumo, sia comunicarli al ministero come previsto dall’art. 51 della Legge n. 99 del 23.7.2009. Già previste anche le sanzioni, che è bene comunque salgano, visto che attualmente si tratta di 516 euro. Quanto alla comunicazione, è vero che attualmente è settimanale, ma come previsto dal DM 15 ottobre 2010 va fatta sempre per tutte le variazioni in aumento e in modo contestuale all’applicazione. Insomma, non siamo contrari a farla fare giornalmente, ma appare più una complicazione burocratica che una soluzione decisiva al problema” prosegue Dona.
“Servirebbe molto di più che il ministero accogliesse finalmente le nostre richieste di fare un’app con tutti i prezzi dei carburanti, non mettendoli solo sul sito, peraltro decisamente da migliorare, e di comunicare i prezzi medi settimanali, e ora magari anche giornalieri, non solo del self service ma anche del servito. Infine, poco si può fare contro le speculazioni se non si dà una definizione di prezzo anomalo” aggiunge Dona.
“Per quanto riguarda invece l’esposizione del prezzo medio, il punto è controverso e dovremo valutarlo nel dettaglio. Se da un lato può scoraggiare i cattivi ad abbassare il prezzo, può anche incentivare i buoni ad allinearsi al prezzo medio, alzandolo, oltre a favorire accordi collusivi. Va tenuto presente, poi, che la distribuzione dei prezzi è asimmetrica e maggiormente concentrata sui valori più bassi della scala, quindi la mediana è inferiore alla media. Tradotto vuol dire che sono di più i distributori virtuosi rispetto a quelli scorretti, che, quindi, potrebbero decidere di diventare un po’ meno buoni di prima” conclude Dona.