Una presa in giro degli italiani. Meglio non convertire in legge un decreto trasparenza benzina oramai annacquato
Roma, 6 febbraio 2023 – “Una presa in giro degli italiani! Per questo abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto benzina che finisce per peggiorare la normativa vigente” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’emendamento del Governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti che prevede sanzioni da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato, per i benzinai che non comunicano i prezzi al ministero o espongono prezzi inferiori a quelli effettivamente praticati, contro i 200-800 euro annunciati dal ministro Urso.
“L’innalzamento della sanzione massima da 800 a 2 mila euro è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6000 a 2000 euro. Considerato che nel 2022, su 5187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire” conclude Dona.