Via libera della Camera al Dl benzina sulla trasparenza dei carburanti. Un Decreto inutile quando non dannoso
Roma, 20 febbraio 2023 – “Approvata la fiducia su un decreto inutile quando non dannoso, che alterna articoli scadenti o superflui ad altri addirittura negativi e deleteri che finiscono per peggiorare la normativa vigente. Un prodigio che ha del miracoloso!” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il via libera della Camera alla fiducia sul decreto trasparenza dei prezzi dei carburanti.
“La cosa migliore del dl benzina è l’app, che chiedevamo da anni. Peccato che per farla non ci fosse bisogno di un decreto, bastava finanziarla. Quindi un comma non necessario. La cosa peggiore è l’esposizione del prezzo medio regionale presso i distributori, che porterà i benzinai ad allinearsi a quel prezzo di riferimento invece che a farsi concorrenza. Altro aspetto pessimo, che suona come una burla, è che per punire i benzinai che non comunicano il prezzo, il Governo, dopo essersi scagliato contro l’intera categoria, accusandoli ingiustamente di speculare, ora, dimostrando grande coerenza, finisce per premiare i trasgressori, riducendo loro le sanzioni, -61,2% per la multa minima (da 516 a 200 euro) e -35,4% per la massima (da 3098 a 2000 euro), un calo, quest’ultimo, ancor più assurdo se si considera che l’importo maggiore è comunque riservato solo agli esercenti con fatturato più alto” prosegue Dona.
“Quanto alla riduzione delle accise, si tratta di una presa in giro, dato che non scatta obbligatoriamente ma è solo facoltativa, peraltro con una tempistica talmente lunga da renderla inefficace in caso di speculazioni come quella verificatesi a marzo dopo l’invasione dell’Ucraina” aggiunge Dona.
“Per il resto speriamo che il decreto del ministro delle imprese e del Made in Italy, che dovrà stabilire le modalità di comunicazioni del prezzo praticato, chiarisca che va comunicato al ministero obbligatoriamente prima della sua variazione e non come scritto nel provvedimento ora alla Camera “al variare del prezzo praticato“, espressione ambigua come quella attualmente vigente (“almeno contestuale all’applicazione“) che finisce per punire il benzinaio onesto che lo ha appena cambiato e non ha ancora fatto in tempo a comunicarlo al ministero e premia il furbetto del quartierino che cambia il prezzo senza mai comunicarlo al ministero e che può accampare la scusa che lo stava per fare” prosegue Dona.
“La seconda cosa migliore del decreto è l’accoglimento della nostra richiesta di distinguere i prezzi della rete stradale da quelli autostradali nel calcolare la media, anche se certo non serviva il varo di un decreto per farlo. Non è specificato, invece, se sul sito del ministero saranno pubblicate le medie dei prezzi distinguendo tra servito e self service, ma auspichiamo che vengano diffuse lo stesso, non essendo scritto il contrario” conclude Dona.