Dopo una discesa dei prezzi dei carburanti iniziata a luglio, gasolio sfonda tetto di 1,8 euro e risale a livelli pre-conflitto.
Roma, 30 agosto 2022 – “Una speculazione bella e buona sul rientro dalle ferie degli italiani. Il fatto che in questa settimana i prezzi siano saliti così tanto, dopo una discesa che durava ininterrottamente dall’inizio di luglio, dimostra come l’andamento non dipenda solo dal prezzo all’ingrosso del barile, che per quanto in salita non giustifica certo un rincaro così consistente alla pompa, ma dalla volontà di sfruttare ogni situazione per fare lauti profitti, approfittando della scarsa concorrenza nel settore. Rispetto a settimana scorsa un pieno di benzina da 50 litri costa la bellezza di 61 centesimi in più, mentre per il gasolio, che sfonda nuovamente la soglia di 1,8 euro, si tratta di una bastonata da 3 euro e 21 cent” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori sulla base dei dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica secondo i quali i prezzi della benzina e del gasolio in modalità self service salgono, rispettivamente, a 1,761 euro al litro e a 1,809 euro.
“Il dato negativo e vergognoso è che il gasolio oggi torna sopra al livello precedente all’invasione dell’Ucraina nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo. Da quando è iniziata la guerra, infatti, se un litro di benzina costa ora quasi 9 cent in meno, pari a un risparmio di 4 euro e 42 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio resta a livelli ancora maggiori a quelli pre-conflitto, quasi 9 cent al litro, pari a 4 euro e 32 cent a rifornimento” prosegue Dona.
“Unica consolazione, è che dalla fine di giugno, grazie all’aumento della produzione dei paesi Opec+, il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 cent al litro, con un ribasso del 15,1%, pari a 15 euro e 63 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione dell’11,1%, pari a 11 euro e 26 cent a rifornimento” conclude Dona.