AUTO: patente guida, rincari per arrivo Iva
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
No a speculazioni e no a retroattività. Sarebbe una violazione dello Statuto del contribuente.
Roma, 5 settembre 2019 – “Vigileremo per evitare speculazioni e rincari selvaggi immotivati” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la denuncia delle autoscuole, secondo le quali conseguire la patente di guida costerà molto di più, quasi 1000 euro, per via del fatto che non saranno più soggette al regime di esenzione Iva, a seguito di una risoluzione dell’Agenzia delle entrate che richiama una sentenza della Corte di Giustizia Ue.
Sempre secondo le autoscuole, il problema è la retroattività del provvedimento, per le ultime 5 annualità. A fronte di 3,8 milioni patenti conseguite dal 2014 al 2018, le autoscuole, non potendo ovviamente imporre tasse ai loro ex allievi, dovrebbero provvedere, nello scenario peggiore, di tasca propria.
“Un conto, è se si limiteranno a traslare l’Iva, al di là del fatto che nessuno li obbliga a trasferirla in toto. Un conto è se decidessero di rivalersi sui nuovi clienti con arrotondamenti selvaggi per compensare i pagamenti retroattivi a loro carico” prosegue Dona.
“Anche perché i pagamenti retroattivi sono illegittimi ed una palese violazione dello Statuto del contribuente, ossia della Legge 27 luglio 2000, n. 212, che all’art. 3 stabilisce in modo chiaro che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo e le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo. L’eccezione alla regola, prevista all’art. 1 comma 2 per l’adozione di norme interpretative, è vero che può essere disposta, ma solo in casi eccezionali e con legge ordinaria” aggiunge Dona.
“La battaglia che invitiamo le autoscuole a fare, quindi, è quella di impugnare le eventuali richieste di pagamenti arretrati” conclude Dona.