BANCHE: su Fondo ristoro Mef propone cabina di regia
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Bene la proposta, ma no a colpi di spugna verso i colpevoli del crack. No al criterio dell’ordine cronologico.
Roma, 8 novembre 2018 – Oggi si è tenuto l’incontro al Mef tra il Governo ed i rappresentanti dei risparmiatori truffati nei crack bancari per discutere del Fondo ristoro risparmiatori. Per il Governo erano presenti i sottosegretari Massimo Bitonci e Alessio Mattia Villarosa.
“Approviamo con soddisfazione la proposta di una cabina di regia, voluta del Mef per lavorare agli emendamenti sulla bozza del decreto in emanazione. Chiaramente alle parole speriamo seguano i fatti” afferma Corrado Canafoglia, presente all’incontro in rappresentanza dell’Unione Nazionale Consumatori.
“I sottosegretari si sono dimostrati disponibili anche rispetto alle richieste da noi avanzate” prosegue Canafoglia.
“In particolare abbiamo chiesto di eliminare il divieto di cumulo tra accesso al ristoro ed azioni giudiziarie verso chi è responsabile. Sarebbe un colpo di spugna per chi ha cagionato l’evento dannoso: banche, ed organi di controllo e di vigilanza. Un regalo nei confronti degli indagati e dei controllori, a cominciare da Bankitalia” prosegue Canafoglia.
“Inoltre, è sbagliato rimettere la decisione dell’ammissibilità al Fondo all’Acf, salvo si superi per legge l’orientamento finora costante dell’Acf, che per Banca Marche ha riconosciuto il danno alle sole somme versate nell’ambito dell’aumento di capitale sociale 2012” aggiunge Canafoglia.
“Quanto alla limitazione dei rimborsi al 30%, abbiamo chiesto di non porre limiti predeterminati alla risarcibilità, ripartendo le somme del Fondo in proporzione agli importi ammessi” conclude Canafoglia.
“Infine, no all’ipotesi di rimborso in base alla presentazione cronologica delle domande, un criterio che premierebbe solo chi è più veloce, penalizzando gli anziani. Meglio fissare un lasso di tempo entro cui depositare le istanze e poi, determinato l’ammontare globale delle richieste ammesse, ripartire il fondo tra gli aventi diritto in proporzione alle istanze depositate” conclude Canafoglia.