BANCHE: il nostro commento sugli ultimi dati di ABI
Secondo l’ABI nei primi sette mesi del 2015 c’è stato un incremento del 16% dei finanziamenti alle imprese sullo stesso periodo del 2014, ma il dato è incompatibile con quelli di Bankitalia…
Roma 27 agosto 2015 – “I dati sono incompatibili con quelli di Bankitalia, ossia con quelli ufficiali ed effettivi” ha dichiarato Massimiliano Dona, (segui @massidona su Twitter), Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’aumento dei finanziamenti alle imprese reso noto dall’Abi, secondo la quale nei primi sette mesi del 2015 c’è stato un incremento del 16% sullo stesso periodo del 2014.
“Non sappiamo dove quelli dell’Abi prendano questi dati, certo non dalle imprese o dai consumatori che continuano a chiedere prestiti alle banche senza ottenerli” ha proseguito Dona. “Non vorremmo che in questi dati venissero conteggiate anche le surroghe, come se fossero nuovi mutui. Sarebbe sbagliato, trattandosi solo di uno spostamento da una banca all’altra. Il dato delle surroghe è certamente positivo ed è indicativo di un po’ di concorrenza nel settore bancario, ma indica anche il fatto che la tua banca non ha accettato la rinegoziazione e piuttosto, che ridursi gli interessi, ha preferito perdere un cliente” ha concluso Dona.
L’Unione Nazionale Consumatori ricorda che secondo i dati di Bankitalia, considerando le variazioni percentuali nei dodici mesi, i prestiti al settore privato sono scesi dell’1,8% a gennaio, del 2% a febbraio, dell’1,4% a marzo ed aprile, dell’1,2% a maggio, dell’1% a giugno, ultimo mese reso noto da Bankitalia. Come si possa parlare di dati positivi, non si sa. Considerando, in particolare, il solo mese di giugno, i prestiti alle società non finanziarie sono scesi dell’1,6%. Solo quelli alle famiglie, finalmente, hanno fatto registrare un segno positivo, ma si tratta di un misero + 0,1% su base annua, non certo di percentuali bulgare come quelle rese note dall’Abi.