Il disegno di legge sulla beneficienza prevede multe ridicole pari a massimo 50 mila euro, quando la Ferragni è stata multata per 1 milione di euro
Roma, 24 gennaio 2024 – “Multe ridicole e norma superflua” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la bozza del testo del disegno di legge sulla beneficenza che sta per varare il Governo.
“Se proprio si voleva fare una norma ad hoc, sarebbe stato decisamente meglio inserire gli abusi sulla beneficenza nell’elenco delle pratiche scorrette previste dal Codice del Consumo. Con la nuova disciplina, invece, si affidano le sanzioni sempre all’Antitrust ma con multe irrisorie pari a massimo 50 mila euro quando invece con le pratiche scorrette si può arrivare a 10 milioni di euro e, ad esempio nel caso della Ferragni la multa è stata pari a oltre 1 milione di euro. Insomma, si tratta di un passo indietro” prosegue Dona.
“Qualcuno dirà che l’Antitrust potrebbe procedere applicando entrambe le normative, ma dubitiamo che questo possa accadere se ci sarà una legge speciale solo sulla beneficenza” aggiunge Dona.
“Per il resto si tratta di regole già scontate, dato che è ovvio che chi fa beneficienza debba indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza, l’importo o la quota destinati a quel fine” conclude Dona.
La bozza del disegno di legge sulla trasparenza della destinazione a scopo benefico di proventi derivanti dalla vendita di prodotti prevede l’obbligo di indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza, l’importo o la quota destinati a quel fine, e sanzioni da 5mila a 50mila euro. Competente a irrogare le sanzioni è l’Antitrust. Nei casi di minore gravità la sanzione è diminuita fino a due terzi. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione dell’attività per un periodo da un mese a un anno.