Roma, 3 marzo 2022 – “E’ da metà novembre 2020 che, inascoltati, denunciamo il rialzo costante dei prezzi dei carburanti. Ma il Governo non ha ancora mosso un dito per affrontare il problema, che così è diventato ora un’emergenza nazionale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se si considera che gli aumenti che ci sono stati fino a oggi, nonostante la nota questione della doppia velocità, non possono certo essere dovuti alla guerra in Ucraina ma all’atteggiamento incosciente dei Paesi Opec+ che, dopo aver ridotto durante la pandemia la produzione di 10 milioni di barili al giorno, ora che c’è una ripresa economia mondiale stanno salendo solo di 400 mila barili, è chiaro che la guerra in corso non potrà che peggiorare, in futuro, la situazione” prosegue Dona. “Ecco perché urge una riduzione delle accise di almeno 20 cent, anche per raffreddare l’inflazione che continua a decollare e che è più che quadruplicata da giugno a febbraio proprio per colpa dei beni energetici, ossia luce gas e benzina, senza i quali non sarebbe a +5,7% ma solo a +2,1%, 2,7 volte meno” prosegue Dona. “Quanto alla ventilata promessa dei giorni scorsi del viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, che sarebbe allo studio la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti, è una promessa che sentiamo dal 2002, dall’allora ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano. Da allora sono passati 20 anni! Direi che ormai si tratta di studenti fuori corso” conclude Dona.CARO BENZINA: Governo intervenga sui rincari
Da metà novembre, inascoltati, denunciamo i rialzi dei carburanti, ma il Governo non ha ancora mosso un dito. Accise vanno abbassate di 20 cent.