CANONE RAI: è un’ingiustizia il decreto che innalza la soglia di esenzione
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Esenzione per gli over 75 enni con meno di 8000 euro, ma solo per il 2018. Violata la Legge di stabilità 2016.
Roma, 21 marzo 2018 – E’ entrato in vigore il decreto 16 febbraio 2018 del ministero dell’Economia e delle finanze che ha innalzato la fascia di reddito di esenzione del canone RAI per gli over 75 da 6.713,98 euro a 8000 euro.
“Purtroppo il decreto prevede l’innalzamento della soglia di esenzione fino ad 8.000 euro solo per il 2018 e non anche per gli anni 2016 e 2017, come era invece previsto dalla Legge di stabilità 2016. Una palese ingiustizia, oltre che una violazione di legge” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Nessuna possibilità di rimborso, quindi, salvo ripensamenti, per chi, in precedenza, aveva una soglia di reddito superiore a 6.713,98 euro ma inferiore a 8.000 euro e che è stato costretto a pagare il canone Rai per colpa della ritardata emanazione di questo decreto attuativo” prosegue Dona.
L’associazione di consumatori ricorda che la Legge di stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208), all’art. 1 comma 160, prevedeva che le eventuali maggiori entrate per gli anni dal 2016 al 2018 fossero destinate all’ampliamento della soglia di esenzione per gli over 75.
Il decreto, invece, lo prevede solo “per l’anno 2018“, nonostante ci siano state maggiori entrate più che sufficienti per estendere l’esenzione anche agli anni 2016 e 2017. Come riportato nello stesso decreto, infatti, per l’ampliamento della soglia reddituale è stata “destinata la somma di € 20.900.000,00, quale quota parte delle risorse accertate a titolo di extra gettito per l’anno 2017 pari ad € 96.389.379,38“.
“Non solo non è stato destinato a tal fine l’extra gettito del 2016, ma anche considerando il 2017 ci si è limitati ad impegnare meno del 22% delle maggiori entrate” conclude Dona.
Si precisa che il modello per richiedere l’esenzione per l’anno 2018 è in corso di aggiornamento. Mancano, infatti, le modalità di attuazione che vanno fissate con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate. Gli over 75 che rientrano nella nuova soglia, quindi, dovranno attendere ancora alcuni giorni prima di poter presentare la domanda.