Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 26 settembre 2011 – “E’ rassicurante la qualità igienico-sanitaria dei vini prodotti in Italia ed anche di alcuni vini di importazione analizzati”. Così Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), commenta i risultati delle analisi di laboratorio eseguite dalla organizzazione per il secondo anno consecutivo, nell’ambito del progetto “C’è vino e vino”.
"Il progetto -prosegue Dona- ha preso il via nel 2010 ed anche quest’anno è stato realizzato dalla nostra Unione con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Obiettivo dichiarato quello di accertare la conformità di 127 tipi di vino presenti sul mercato, italiani e stranieri, in relazione ad alcuni parametri chimici di sicurezza”.
“I risultati dell’indagine effettuata nel 2010 avevano dimostrato una sostanziale rispondenza dei vini esaminati ai limiti di tolleranza indicati dalla normativa vigente. Nel frattempo -spiega il Segretario generale dell’UNC- è però intervenuta una normativa più restrittiva riguardante l’uso dei pesticidi in viticoltura: era dunque importante verificare la qualità e la sicurezza dei ‘nuovi’ vini in commercio”.
“A tal fine -spiega l’Avv. Dona- abbiamo compiuto una nuova indagine estendendo le analisi da 64 a 127 tipi di vino, tra i quali 9 di provenienza biologica e 10 di importazione da diversi Paesi del mondo, ma tutti con denominazione di origine”.
“Le indagini analitiche a carattere conoscitivo -continua Massimiliano Dona- sono state come sempre compiute su campioni acquistati in alcuni esercizi commerciali di Roma e sono state realizzate a seguito delle segnalazioni giunte alla nostra Associazione da consumatori che ci hanno manifestato dubbi e talvolta preoccupazioni, evidenziando peraltro un crescente interesse nei confronti dei vini di natura biologica".
“Nel dettaglio, su 127 campioni di vino controllati, soltanto 13 sono risultati positivi alla presenza di pesticidi e la concentrazione è comunque risultata nettamente inferiore a quella consentita dalla legge. A tal proposito -sottolinea Dona- è bene evidenziare il rispetto, da parte dei viticoltori, della nuova normativa: basti pensare che lo scorso anno ben 30 dei 64 campioni analizzati erano risultati positivi e 2 con concentrazione superiore ai limiti di legge”.
“Nessuna irregolarità -prosegue il Segretario generale dell’Unione Consumatori- è stata rilevata nelle presenze di ocratossina ed istamina, né in quella di piombo, rame e zinco, fatta eccezione per un campione che ha una concentrazione di rame superiore al limite previsto di 1 ppm (parte per miliardo). Viene infine fatto un uso corretto dei solfiti e comunque la loro presenza viene dichiarata in etichetta. L’unico neo -evidenzia Dona- è rappresentato da un vino ‘biologico’ che contiene piccole quantità di solfiti non dichiarati in etichetta: non si tratta però di un problema sanitario, quanto più di una frode per i consumatori”.
“Alla luce dei risultati ottenuti, viene confermato il quadro sostanzialmente rassicurante già emerso dalle analisi del 2010: un dato, questo, che permette di rivolgersi con fiducia all’alimento, a condizione che se ne faccia un uso moderato. Da parte nostra -conclude Dona- riteniamo necessario condurre nuove indagini in futuro, così da poter monitorare costantemente il mercato, potenziando la nostra attività di informazione ed educazione ai consumatori e al contempo valorizzando il ruolo delle loro denunce”.
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