ANTITRUST: Tim ripropone i costi di ricarica?
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Dopo dodici anni dall’abolizione dei costi di ricarica alcuni consumatori denunciano Tim di averli ripristinati; Unc chiede che l’Antitrust indaghi.
Roma, 12 luglio 2019 – “Una delle più importanti vittorie degli ultimi anni nel mercato della telefonia è l’abolizione dei costi di ricarica ed ora sembrerebbe che un operatore provi a riproporli con un trucchetto. Se così fosse sarebbe una vera indecenza!”, dichiara Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori annunciando di avere depositato una segnalazione all’Autorità Antitrust contro l’operatore Tim.
Dal 2007 infatti, il costo della ricarica telefonica è stato trasformato in traffico telefonico pienamente utilizzabile: da allora, i clienti che acquistano una ricarica, per esempio, da 10 euro, hanno accreditati effettivamente 10 euro di traffico telefonico.
Eppure, si stanno rivolgendo agli sportelli di UNC diversi consumatori che raccontano di aver acquistato ricariche di credito Tim di 5 e 10 euro e di aver poi constatato che l’accredito ricevuto fosse pari a 4 e 9 euro. Molti di essi inoltre hanno chiesto spiegazioni al Servizio Clienti della Tim, senza ricevere tuttavia risposte chiare.
A ben vedere sembrerebbe che la decurtazione del credito sarebbe dovuta all’”adesione” alle offerte Ricarica 5+ e Ricarica 10+, con le quali i clienti Tim ricevono un euro in meno di credito ed avrebbero minuti e giga illimitati per 24 ore. Tuttavia, e questo è il punto, i clienti non avrebbero richiesto di aderire alle offerte ma gli sarebbero state comunque applicate quelle condizioni. “I consumatori che ci hanno contattato non avrebbero ricevuto alcuna informativa circa l’offerta Tim Ricarica+, né sulla possibilità di scegliere se aderire o meno. Aspettiamo che l’Autorità faccia chiarezza in merito”, conclude l’avvocato Dona.