Fonte: Unione Nazionale Consumatori
Roma, 10 giugno 2008 – “Le voci di rinvio suonano come sinistri segnali di resa al cospetto della lobby confindustriale”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’ipotesi di posticipare l’entrata in vigore della cosiddetta “class action” all’italiana che dovrebbe entrare in vigore il 30 giugno 2008.
“A meno di un mese dalla prova dei fatti –prosegue Dona- non possiamo tollerare che l’attuale Governo cancelli un istituto che è il frutto di una istanza sociale maturata negli ultimi cinque anni in conseguenza di gravi lesioni seriali dei diritti dei consumatori, come il cartello anticoncorrenziale delle Compagnie di assicurazione, sanzionato nel 2003 dall’Antitrust, ed i ben noti scandali finanziari che hanno azzerato i risparmi di migliaia di cittadini”.
Nel momento in cui si metterà mano al provvedimento si dovrà farlo con senso di responsabilità: “l’ipotesi di una più attenta ponderazione dell’istituto ci vede favorevoli –conclude Dona- ma a condizione che ci si impegni fin d’ora a realizzare un progetto più efficace e non a svuotarlo ulteriormente. Per questo chiediamo che, contestualmente alla proroga, si stabiliscano alcuni precisi impegni in due direzioni: per le c.d. small claims (controversie di valore inferiore a 500 euro) consentire l’adesione automatica degli interessati, senza che sia richiesto loro di attivarsi (perché è ben noto che, per pochi euro, nessun consumatore finirebbe per attivarsi); per le controversie di maggior valore è, invece, necessario prevedere meccanismi di incentivo per le azioni accolte dal Tribunale, ad esempio per il tramite di una maggiorazione degli onorari in proporzione al numero dei partecipanti che hanno aderito all’azione (così si incentiveranno le iniziative serie e responsabili)”.
Solo con queste modifiche si potrà sperare di veder funzionare il processo collettivo che altrimenti resterà pressoché inutilizzato.