Secondo Confcommercio, anche se i consumi cresceranno del 5,1% nel 2021, torneranno sopra valori pre-crisi solo nel 2023
Roma, 12 gennaio 2022 – “Dati preoccupanti. Purtroppo non bastano le riaperture delle attività per risolvere il problema. Se la fine del lockdown è una precondizione necessaria per uscire dalla crisi, non è però sufficiente” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando lo studio di Confcommercio secondo il quale, nonostante i consumi nel 2021 chiuderanno con un +5,1%, sono ancora inferiori del 7,3% rispetto al 2019 e il ritorno ai livelli pre-pandemici non avverrà prima del 2023. “Il ritorno alla normalità non risolve il fatto che le famiglie sono ormai in grande difficoltà. I consumi sono al palo perché la condizione economica delle famiglie è peggiorata durante la pandemia e quindi quelli non strettamente necessari continuano a essere rinviati. Il caro bollette di luce e gas e il decollo dei prezzi sta aggravando una situazione già compromessa. Se non si frena subito l’inflazione, il potere d’acquisto scenderà con ulteriori pesanti ripercussioni sui consumi. Serve anche una politica dei redditi e un sistema fiscale che sostenga i ceti meno abbienti” conclude Dona.- Homepage
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CONSUMI: livelli pre-crisi solo nel 2023
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