Roma, 4 marzo 2020 – “Il decreto varato dal Governo per l’emergenza Coronavirus è palesemente pasticciato, incompleto e contraddittorio. Troppe le situazioni che il decreto non prende in considerazione. Ad esempio nulla si dice degli alberghi, laddove non inclusi in un pacchetto turistico, con il rischio di lunghi conteziosi tra clienti e consumatori. Considera manifestazioni, concerti, spettacoli, partite di calcio, ma solo relativamente al titolo di viaggio e al rimborso del vettore, non al prezzo del biglietto. Insomma è incompleto” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il decreto legge n. 9 del 2 marzo 2020.
“Ma la cosa peggiore, è che è anche pasticciato e contraddittorio. Ad esempio, chi deve andare a Codogno, nella zona rossa, ha meno diritti di chi deve andare nelle sue vicinanze. Infatti, per chi va nella zona rossa, vale il decreto, che deroga al Codice del Turismo, prevedendo che il tour operator, invece di rimborsare il cliente, possa offrire un pacchetto sostitutivo o emettere un voucher da utilizzare entro un anno, mentre per chi nelle vicinanze della zona Rossa, vale l’art. 41 comma 4 del Codice del Turismo, quindi scatta il diritto al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto, entro quattordici giorni dal recesso. Una situazione paradossale e assurda” conclude Dona.