DDL CONCORRENZA: emendamento per salvare agenti immobiliari
L’UNC chiede il ritiro del ddl concorrenza: peggiora invece di migliorare.
Roma, 24 luglio 2015 – “Non pensavamo che il ddl concorrenza, già pessimo, potesse ulteriormente peggiorare. Evidentemente ci sbagliavamo: non c’è limite al peggio! Anche la casta degli agenti immobiliari ha avuto la meglio rispetto all’interesse generale” ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il fatto che è spuntato un emendamento al ddl concorrenza che salva gli agenti immobiliari da una possibile concorrenza con le banche e che esclude quest’ultime dalla possibilità di intermediazione immobiliare. L’emendamento, a firma Catia Polidori (X commissione) e Sandra Savino (VI commissione) introduce un art. 28 bis, secondo il quale: “Le banche e gli intermediari finanziari non posso detenere, nelle imprese o società che svolgono l’attività di intermediazione immobiliare ai sensi della legge n. 39 del 1989, alcuna partecipazione“.
“Concorrenza significa un numero maggiore di imprese che operano in ogni campo, mercato immobiliare compreso. L’ingresso delle banche, quindi, contro le quali l’UNC non risparmia certo critiche per altre vicende, dal troppo lieve abbassamento degli spread all’applicazione delle esagerate commissioni di istruttoria veloce, significa, comunque, più possibilità di scelta per il consumatore. Il loro ingresso nel settore rappresenta un’alternativa agli agenti immobiliari, oltre che un accorciamento della filiera dell’intermediazione, cosa che può avere possibili effetti calmieranti sui costi finali di chi, nonostante la crisi, può permettersi di acquistare una casa” ha proseguito Dona.
“Non si è mai visto un ddl concorrenza che invece di aumentare la concorrenza, la riduce e la limita. La verità è che questo ddl peggiora la situazione dei consumatori, dalla ratifica delle penali telefoniche, che persino gli emendamenti presentati e non ancora approvati si limitano a proporre di eliminare solo a livello nominale, abolendo l’espressione simbolica ma lasciandole, come prima, a livello sostanziale, come spese, all’eliminazione del mercato tutelato dell’energia. Per questo chiediamo il ritiro del ddl concorrenza” ha concluso Dona.
L’UNC ricorda quello che il 16 marzo 2015 l’Antitrust ha sostenuto, rispondendo ad un’istanza della Fiap: “l’Autorità ha ritenuto che la vicenda segnalata non rappresenti profili di criticità ai sensi del diritto antitrust in quanto configura l’ingresso di nuovi operatori sul mercato immobiliare, che non detengono una posizione dominante suscettibile di dar luogo a comportamenti abusivi”. Per questa ragione “non risultano emergere elementi di fatto e di diritto sufficienti a giustificare ulteriori accertamenti ai sensi della legge 10 ottobre 1990, n. 287 o degli art. 101 e 102 del TFUE.”.