Il mercato libero costa 135 euro in più rispetto al mercato tutelato. A Roma e Milano nessuna offerta del libero più bassa del tutelato
Roma, 28 marzo 2024 – “Ottima notizia. Un calo previsto e l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il mercato tutelato ha un ruolo chiave per riflettere il vero prezzo di mercato e, quindi, in questo caso, intercettare prima le riduzioni dei prezzi e costringere il mercato libero ad adeguarsi, anche se con notevole ritardo” afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori e responsabile del settore energia, commentando quanto stabilito da Arera, ossia che dal 1° aprile 2024, per il secondo trimestre 2024, la bolletta della luce nel mercato tutelato scende del 19,8% rispetto al primo trimestre 2024 per la famiglia tipo che ha consumi di energia elettrica di 2.700 kWh kilowattora all’anno e una potenza impegnata di 3 kW.
“Le offerte del mercato libero che oggi sono più convenienti del Servizio di maggior tutela, infatti, quando ci sono, si contano letteralmente sulle dita di una mano Secondo le stime dei prezzi al kilowattora resi noti ieri dal presidente di Arera, Besseghini, nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato. Una voragine!” prosegue Vignola.
Secondo la ricerca effettuata oggi sul Portale Offerte di Arera, per una famiglia tipo che consuma 2.700 KW/h all’anno e ha una potenza impegnata pari a 3 KW, ipotizzando prezzi variabili, per fasce, a Roma, su ben 636 offerte, nessuna è più conveniente del Servizio di maggior tutela e la più economica costa ben 55,29 euro in più! Stesso risultato per la monoraria: tutte le 287 offerte del libero sono peggiori.
Anche a Milano, su 640 offerte (per fasce e prezzo variabile) nessuna costa meno della tutela, con il divario più basso sempre pari a 55,29 euro (per la monoraria zero su 295 offerte). Pure ipotizzando il prezzo fisso, sia su Roma che su Milano il libero non batte mai il tutelato, né con il prezzo per fasce né monorario.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo in tutela il -19,8% significa spendere 135 euro in meno su base annua.