ENERGIA: arriva il nuovo Portale Offerte di ARERA, ma crea solo confusione
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Dal primo luglio è entrato in funzione il nuovo Portale Offerte dell’Autorità dell’energia per confrontare le offerte di luce e gas ma per UNC non va bene; si augurano miglioramenti nei prossimi mesi.
Roma, 9 luglio 2018 – “Il nuovo Portale Offerte dell’Autorità dell’energia (www.prezzoenergia.it) entrato in funzione dal 1° luglio per confrontare le offerte di luce e gas non è utile per i consumatori e, anzi, rischia di ingenerare solo confusione in un settore già di per sé molto complicato” dichiara Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Al momento il portale include solo le offerte PLACET, ossia le offerte in cui le condizioni contrattuali sono uguali per tutti i fornitori ed a variare è solo il prezzo: peccato che si siano dimenticati di comparare queste offerte con il prezzo del Servizio di Tutela, ossia proprio con il parametro di riferimento più importante; inoltre manca un’indicazione chiara e confrontabile del prezzo applicato con quello delle offerte del Mercato Libero” prosegue Vignola.
“E’ stata inoltre modificata la modalità di calcolo della spesa annua rispetto al vecchio “Trova Offerte”, il comparatore che attualmente confronta una piccola parte di offerte del Mercato Libero (solo quelle che i venditori decidono di pubblicare volontariamente) con le condizioni dei servizi di tutela di luce e gas. Di conseguenza, a seconda del portale, i risultati sono discordanti così creando confusione per il consumatore. Considerato che l’obiettivo dei comparatori dovrebbe essere quello di semplificare le scelte dei consumatori, direi che si tratta di un bel passo indietro, del quale i consumatori di energia, già poco informati, certo non avevano bisogno. Non resta che augurarsi che le cose possano migliorare dal 1° settembre con l’inserimento delle offerte del “Trova Offerte” e poi dal 1° dicembre con l’allargamento a tutte le altre presenti sul mercato” conclude Vignola.