ENERGIA: prezzi più alti e meno tutele nel DDL concorrenza
Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
L’Unione Nazionale Consumatori esprime perplessità sul capitolo V del DDL Concorrenza in materia di energia.
Roma, 23 luglio 2015 – “Gli emendamenti proposti al capitolo V Energia del DDL Concorrenza sono inadeguati a tutelare gli interessi delle famiglie italiane e a evitare possibili aumenti dei prezzi dell’elettricità e del gas”. E’ questa l’opinione dell’Unione Nazionale Consumatori in merito alle novità predisposte dai Relatori della X Commissione Attività Produttive e della V Commissione Finanze della Camera, pubblicate sul Bollettino delle Giunte e Commissioni del 20/07/2015.
“Anche entrando nella logica del superamento del mercato tutelato al verificarsi di talune condizioni -commenta Pieraldo Isolani, responsabile del settore energia dell’associazione- non possiamo non rilevare due profonde incongruenze contenute nel testo della proposta emendativa dei relatori delle Commissioni: la prima incongruenza riguarda il comma 2 dell’art. 19-quater in cui si prevede appunto che il Ministero dello Sviluppo Economico, alla luce di un Rapporto presentato dall’Autorità per l’energia, possa dichiarare superato il mercato tutelato oppure prorogarne l’efficacia qualora uno o più requisiti non risultino soddisfatti. Bisognerebbe invece ribaltare il principio e prevedere che, in assenza del provvedimento del Ministero, la scadenza del 1 gennaio 2018, venga automaticamente prorogata di altri 6 mesi, e così eventualmente di seguito per i semestri successivi. Altrimenti è evidente il grosso imbroglio a danno dei consumatori che vedrebbero sancita la fine del mercato tutelato anche in assenza del soddisfacimento dei requisiti previsti”.
“La seconda incongruenza -aggiunge l’esperto- riguarda la collocazione dei clienti del mercato tutelato che al 1 gennaio 2018 (o nei periodi successivi) non avessero effettuato la scelta di un nuovo fornitore sul mercato libero. Questa eventualità non viene prevista nella proposta emendativa dei relatori e poiché sappiamo per esperienza che, alla data prevista per la fine del mercato tutelato, molti clienti domestici non avranno scelto un nuovo fornitore, si deve intuire che resteranno clienti delle Società dei Distributori che hanno gestito il mercato tutelato. In questo caso, come abbiamo già denunciato, anziché liberalizzare il mercato retail, si ritornerebbe ad un mercato pressoché monopolistico (quale quello antecedente la liberalizzazione), considerato che ENEL ed ENI, rispettivamente nel mercato dell’elettricità ed in quello del gas, controllano fra il 70 e l’80% dei clienti. In questa situazione appare difficile pensare ad una riduzione dei prezzi dell’energia per le famiglie!”.
“Per ovviare a questa prospettiva -conclude Isolani- si dovrebbe prevedere che il mercato tutelato rimanga in vigore per tutti i clienti domestici, fino a quando questi non avranno scelto il fornitore nel mercato libero; oppure, in alternativa che sia dato mandato all’Autorità per l’energia di indire un’asta competitiva internazionale, per assegnare i clienti che non hanno scelto un fornitore sul mercato libero alle Società di Vendita, che parteciperanno all’asta”.