Il decreto Milleproroghe ha esteso da 24 a 30 mesi la durata di validità dei voucher turismo. Una vergona e un sopruso
Roma, 21 febbraio 2022 – “Oramai il decreto Milleproroghe si è trasformato in Millevergogne. Al confronto l’assalto alla diligenza di Ombre rosse è un meeting dell’amicizia tra indiani e cowboy” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando il blitz sul decreto Milleproroghe che ha esteso da 24 a 30 mesi dalla data di emissione il periodo di validità del voucher turismo riconosciuto a fronte della mancata fruizione per ragioni legate alla pandemia di contratti di trasporto aereo, ferroviario, marittimo, o terrestre, contratti di soggiorno e contratti di pacchetto turistico.
“La vergogna dei voucher, un sopruso bello e buono che cancellava con un blitz la normativa nazionale ed europea, calpestando i diritti dei consumatori, viene ulteriormente prorogato nonostante la situazione sia economica che pandemica non sia certo quella del marzo 2020 e così gli italiani, costretti per 24 mesi a fare da banche al settore turistico, e che ora avrebbero avuto diritto, per i voucher non usufruiti ne’ impiegati nella prenotazione dei servizi, al rimborso dell’importo versato, dovranno attendere altri 6 mesi per riavere i loro soldi. Un’indecenza, una sconcezza ripugnante e inaccettabile, una prepotenza!” conclude Dona.
L’art. 88 bis del DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18, il cosiddetto Cura Italia, convertito con la L. 24 aprile 2020, n. 27, prevedeva che dall’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020, in caso di recesso esercitato entro il 31 luglio 2020, quando le prestazioni non erano rese a causa degli effetti derivanti dallo stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, la controprestazione già ricevuta, ossia i soldi versati dal consumatori, poteva essere restituita non in contanti ma mediante un voucher di pari importo emesso entro quattordici giorni dalla data di esercizio del recesso e valido per ventiquattro mesi dall’emissione. Prevedeva, però, che, in ogni caso, decorsi ventiquattro mesi dall’emissione, se i voucher non erano utilizzati ne’ impiegati nella prenotazione, entro quattordici giorni dalla scadenza, andava corrisposto il rimborso dell’importo versato, ossia i soldi. Ebbene ora i 24 mesi sono diventati 30 mesi.