EXPO’: dei consumatori neppure l’ombra?
Comunicato congiunto delle organizzazioni dei consumatori che protestano con il Ministero della Salute per aver dimenticato la voce dei consumatori al convegno finale di ExpòMilano 2015: Altroconsumo non rappresenta il pensiero delle Associazioni italiane.
Roma, 26 ottobre 2015 – “Siamo alla frutta! L’Expò è cominciata male (dimenticando di coinvolgere i rappresentanti dei consumatori nella Carta di Milano) e finisce peggio”. E’ questa la protesta delle Associazioni dei consumatori Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Difesa Cittadino, Udicon e Unione Nazionale Consumatori, secondo cui “nella manifestazione che sta per chiudere i battenti, dei rappresentanti dei consumatori non c’è neanche l’ombra o quasi!”
Alla Conferenza internazionale in programma da domani (27-28 ottobre 2015), il Ministero della Salute dimentica di invitare il CNCU, Consiglio Nazionale Consumatori Utenti, organo previsto dal Codice del Consumo presso il Ministero dello sviluppo economico: “con profonda amarezza” le Associazioni dei consumatori hanno dovuto prendere atto che nel programma il piccolo spazio destinato alla voce dei cittadini è stato riservato a un solo rappresentante dell’associazione Altroconsumo: “tale designazione non è stata in alcun modo condivisa con il CNCU e la circostanza lascia esterrefatti”. Anche perché spiegano le Associazioni dei consumatori: “non possiamo condividere che il rappresentante chiamato ad esprimere il pensiero dei consumatori italiani sia una organizzazione che sui temi alimentari si trova generalmente su posizioni largamente minoritarie in seno al CNCU”.
“A voler pensar male -concludono le Associazioni dei consumatori- si potrebbe ritenere che l’investimento economico fatto da Altroconsumo nell’acquisto di spazi all’Expò alla Cascina Triulza (stranamente l’unica no-profit a poterseli permettere) sia stato ripagato da questa visibilità: ma che figura ci facciamo a livello internazionale se le posizioni italiane sono sostenute da una associazione in totale contrasto con il pensiero di chi difende i consumatori italiani?”