Sì al riordino iva sui beni necessari e le spese obbligate come luce, gas, carburanti, alimenti
Roma, 9 marzo 2023 – “Da anni chiediamo un riordino complessivo delle aliquote Iva, mirata sulle famiglie e i consumatori, in modo che scenda per le spese obbligate e necessarie, a cominciare dalle bollette di luce e gas, prodotti alimentari e carburanti e, per non gravare sui conti pubblici, salga sulle spese facoltative come alberghi e ristoranti, attualmente con aliquota al 10%, con il vantaggio che quell’Iva sarebbe pagata anche dai turisti stranieri, invece che dalle famiglie italiane in difficoltà” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Deve essere, però, una manovra complessiva di lungo periodo, che riguarda tanti prodotti. Perché, invece, ritoccare le aliquote dei soli prodotti alimentari con Iva al 4%, credendo di ridare così capacità di spesa alle famiglie, sarebbe inutile in questo contesto, dato che i commercianti non metterebbero mano ai listini e lascerebbero invariati i prezzi” prosegue Dona.
“Ecco perché all’epoca del Governo Draghi, tra il bonus di 200 euro e un taglio dell’Iva sui beni alimentari con Iva al 4%, ritenemmo fosse più utile il bonus. Anche perché il bonus era destinato solo al ceto meno abbiente, con un reddito annuo inferiore ai 35 mila euro lordi, mentre il taglio dell’Iva riguarderebbe tutti, anche chi può fare a meno di questo aiuto, disperdendo così risorse preziose e scarse. Senza contare che, anche immaginando che i commercianti abbassino i prezzi del 3,846% su tutti i prodotti alimentari con Iva al 4%, si tratterebbe, per una famiglia media, di una minor spesa pari a 90 euro su base annua, meno di 123 euro per una coppia con 2 figli” aggiunge Dona.
“Insomma, si al riordino Iva, ma ci si deve trovare intorno a un tavolo per capire su quali prodotti è meglio intervenire” conclude Dona.