Bene su accise autotrasportatori, ma che succede ai consumatori? Governo spieghi come vuole allineare le aliquote di benzina e gasolio
Roma, 9 ottobre 2024 – “Bene ottima notizia! Anche perché i maggiori costi degli autotrasportatori sarebbero stati traslati sul prezzo finale dei prodotti trasportati, ossia sarebbero stati pagati dai consumatori, con effetti deleteri sull’inflazione” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la dichiarazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, sul riallineamento delle accise del gasolio e della benzina, ha affermato che gli autotrasportatori hanno una disciplina specifica e non sono interessati dal cosiddetto allineamento.
“Il ministro, però, dovrebbe chiarire che intende fare anche per i consumatori e tradurre in soldoni il concetto di allineamento delle aliquote delle accise, ossia a che livello medio intende equiparare le accise di diesel e benzina. Non vorremmo che, con la scusa di garantire il raggiungimento della strategia di transazione energetica e ambientale, si facesse cassa, incassando soldi facili sulle tasche degli automobilisti, rimpinguando la casse dell’erario” conclude Dona.
Se si trovasse, come pare ipotizzare il ministero dell’Economia, una via mediana tra le accise di benzina e quelle del gasolio, allora l’aggravio per il complesso degli italiani potrebbe essere anche nullo, visto che le maggiori tasse pagate da chi possiede un’autovettura a gasolio sarebbero compensate dal risparmio per chi ne ha una a benzina. Altrimenti se l’accisa del gasolio salisse da 61,74 cent a 72,84 cent al litro, ossia pari a quella della benzina, il prezzo del diesel, considerando anche l’Iva, salirebbe di quasi 14 cent al litro (13,542), con un rincaro pari a 6 euro e 77 cent per un pieno da 50 litri.