Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 18 maggio 2012 – “L’Europa ha perso una preziosa opportunità per contrastare il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo online”. Così Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), commenta l’incontro tenutosi a Bruxelles tra i funzionari dell’Ue e i rappresentanti degli enti regolatori nazionali, conclusosi con un nulla di fatto.
“Sarebbe stato importante -spiega Dona- mettere le basi per una regolamentazione comune del gioco online: si sarebbe potuto intervenire con fermezza per tutelare i minori e i consumatori più vulnerabili, vincolando gli Stati membri attraverso l’emanazione di una direttiva comunitaria in grado di armonizzare gli aspetti più delicati, come la tutela dell’integrità dei consumatori, la dipendenza e il contrasto del mercato nero”.
“Da parte nostra -prosegue Dona- siamo impegnati da tempo in una campagna finalizzata ad informare i cittadini delle derive patologiche del gioco d’azzardo. Attraverso la presentazione di una mozione parlamentare, inoltre, abbiamo chiesto alle Istituzioni italiane di prendere atto del problema e regolamentare il settore per vietare la pubblicità commerciale di tutte le attività legate ai giochi e rendere trasparenti le informazioni fornite ai giocatori, in primis quelle relative alle reali possibilità di vincita”.
“Nel nostro Paese il gioco d’azzardo ha raggiunto proporzioni tali da rappresentare la terza industria per fatturato (arrivando a far spendere ad ogni cittadino quasi 1300 euro ogni anno), ma nel resto d’Europa la situazione non è meno preoccupante. L’anno scorso infatti il settore ha generato un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro e parte consistente delle attività si è svolta su internet, telefoni cellulari e piattaforme di TV interattiva”.
Roma, 18 maggio 2012 – “L’Europa ha perso una preziosa opportunità per contrastare il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo online”. Così Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), commenta l’incontro tenutosi a Bruxelles tra i funzionari dell’Ue e i rappresentanti degli enti regolatori nazionali, conclusosi con un nulla di fatto.
“Sarebbe stato importante -spiega Dona- mettere le basi per una regolamentazione comune del gioco online: si sarebbe potuto intervenire con fermezza per tutelare i minori e i consumatori più vulnerabili, vincolando gli Stati membri attraverso l’emanazione di una direttiva comunitaria in grado di armonizzare gli aspetti più delicati, come la tutela dell’integrità dei consumatori, la dipendenza e il contrasto del mercato nero”.
“Da parte nostra -prosegue Dona- siamo impegnati da tempo in una campagna finalizzata ad informare i cittadini delle derive patologiche del gioco d’azzardo. Attraverso la presentazione di una mozione parlamentare, inoltre, abbiamo chiesto alle Istituzioni italiane di prendere atto del problema e regolamentare il settore per vietare la pubblicità commerciale di tutte le attività legate ai giochi e rendere trasparenti le informazioni fornite ai giocatori, in primis quelle relative alle reali possibilità di vincita”.
“Nel nostro Paese il gioco d’azzardo ha raggiunto proporzioni tali da rappresentare la terza industria per fatturato (arrivando a far spendere ad ogni cittadino quasi 1300 euro ogni anno), ma nel resto d’Europa la situazione non è meno preoccupante. L’anno scorso infatti il settore ha generato un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro e parte consistente delle attività si è svolta su internet, telefoni cellulari e piattaforme di TV interattiva”.