GOVERNO: basta annunci sugli 80 euro, si inizia a tagliare sugli attuali beneficiari
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Dopo l’ennesima dichiarazione del Premier Matteo Renzi sull’allargamento dei beneficiari degli 80 euro ai pensionati, Unc chiede di passare dalle parole ai fatti.
Roma, 23 maggio 2016 – Il premier Matteo Renzi, a Radio 105, ha dichiarato, sugli 80 euro ai pensionati: “è una misura che stiamo studiando. Occorre vedere quali fasce andare a prendere”.
“Basta studiare e, soprattutto, basta parlarne! E’ dal maggio 2014 che il presidente del Consiglio ne parla. E’ ora di passare dalle parole ai fatti” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“I soldi ci sono. Si trovano dagli attuali beneficiari, che sono anche troppi. Secondo le dichiarazioni 2015, relative ai redditi 2014, sono 11,3 milioni i soggetti che prendono gli 80 euro mensili. La soglia di 24.000 euro, insomma, è fin troppo abbondante, considerato che ci sono più di 2 milioni di pensionati con un reddito pensionistico inferiore a 500 euro mensili. Per non parlare degli incapienti. Ecco perchè si deve restringere l’attuale platea di riferimento, ad esempio considerando il reddito complessivo familiare o, meglio ancora, l’Isee. Altrimenti, come accade ora, si danno 80 euro al mese a marito, moglie e figlio. E’ evidente che in questo caso i soldi non saranno destinati ai consumi, ma solo accantonati. E’ ingiusto, oltre che inutile per far ripartire la domanda. Infine si potrebbero trovare nuove risorse applicando le proposte di Boeri sulle pensioni d’oro” ha concluso Dona.
L’associazione di consumatori ricorda che, secondo gli ultimi dati Istat disponibili, considerando non il numero dei trattamenti, ma il reddito pensionistico, i pensionati con un importo mensile inferiore a 500 euro mensile, considerando anche la tredicesima, erano, nel 2014, 2.037.701, pari al 12,5% dei pensionati complessivi, con un costo di 6.865 mln di euro, pari al 2,5% della spesa pensionistica complessiva. I pensionati che, invece, percepiscono un importo superiore ai 5.000 euro, pur essendo solo 229.929, l’1,4% dei pensionati, costano 18 mld e 575 mln, il 6,7% della spesa pensionistica, quasi 3 volte tanto rispetto agli altri.
Ecco perché, per finanziare il bonus di 80 euro ai pensionati, si possono trovare altre risorse ricalcolando le pensioni d’oro con il metodo contributivo.