Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 22 giugno 2011 – “Nessuna considerazione da parte di YouTube per il canale di informazione dei consumatori”. E’ questa l’accusa che Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), muove al popolare sito web (famoso per la condivisione dei video degli utenti), colpevole di aver cancellato l’account istituzionale “unioneconsumatori”.
“E’ inaccettabile -secondo Dona- che YouTube, senza alcun contraddittorio, si arroghi il diritto di sospendere canali di utilità generale secondo procedure automatiche che possono essere avviate su segnalazione di terzi soggetti: proprio questo è accaduto al nostro canale ufficiale (unioneconsumatori), nel quale avevamo pubblicato, tra gli altri, alcuni video contenenti brevi estratti di trasmissioni televisive messe in onda da Mediaset – R.T.I.”.
“La cancellazione del canale di UNC viola gravemente i diritti della nostra organizzazione che ha tra i suoi fini statutari, quello di informare la cittadinanza su tematiche di pubblica utilità: non ha alcun senso -sostiene Dona- l’accusa di violazione delle norme sul diritto d’autore trattandosi di materiale diffuso per finalità di interesse generale e, ovviamente, senza scopo di lucro. Inoltre -prosegue l’avvocato- il canale conteneva anche video prodotti dalla nostra organizzazione che oggi si trova illegittimamente espropriata di un apprezzato mezzo di comunicazione con l’opinione pubblica”.
“E’ intollerabile -conclude il Segretario generale- che i proprietari dei contenuti e il gestore del social network YouTube possano agire indisturbati in nome del diritto d’autore quando, come in questo caso, nessuna lesione del copyright può essere sostenuta, trattandosi di un limitato e lecito utilizzo (fair use) di contenuti di significativa rilevanza per la collettività, (peraltro i video si riferivano ad interviste rese proprio dai nostri esperti nel corso di vari programmi).”
L’UNC ha diffidato formalmente YouTube a ripristinare il canale e in caso del perdurante silenzio da parte del social network, annuncia che agirà in ogni opportuna sede a tutela dei propri diritti.