ISTAT: finita deflazione, a maggio prezzi + 0,2%
Roma, 29 maggio 2015 – “Dopo 4 mesi consecutivi di deflazione, i prezzi tornano a salire. Se l’inflazione dipendesse da una ripresa della domanda e dei consumi e fosse il segno di una vera ripresa economica, potremmo essere anche contenti. Purtroppo non è così!” ha dichiarato Massimiliano Dona (segui @massidona su Twitter), Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat, secondo i quali a maggio i prezzi salgono dello 0,2%.
“La fine della deflazione, infatti, si deve solo ai primi effetti del QE, ossia all’immissione di liquidità da parte della BCE, e al ridimensionamento della flessione dei beni energetici come i carburanti” ha proseguito l’avv. Dona.
L’UNC ricorda che secondo le stime di Bankitalia il solo QE determinerà un aumento dell’inflazione di 0,5 punti percentuali nel 2015 e di 0,7 punti nel 2016. Inoltre i prezzi sia della Benzina che del Gasolio per mezzi di trasporto sono aumentati, in un solo mese, del 2,4%.
“L’economia reale, insomma, continua ad andare male e per le famiglie italiane non ci sono segnali di miglioramento, come dimostra il dato di oggi, sempre dell’Istat, secondo il quale la spesa delle famiglie cala dello 0,1% su base congiunturale” ha concluso Dona.
Confermato, invece, l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che, come ad aprile, segnano ancora un incremento dello 0,8% su base annua, determinando, in termini di aumento del costo della vita, per la tradizionale famiglia italiana, una coppia con due figli, un aggravio di spesa di 55 euro in più su base annua.
Nel dettaglio, secondo i calcoli dell’Unione Nazionale Consumatori, per una coppia con 1 figlio l’aumento dello 0,8% del carrello della spesa significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, 54 euro in più su base annua. Per un pensionato con più di 65 anni sono 30 euro in più, mentre per un single con meno di 35 anni si tratta di 36 euro.