ISTAT: focus su inflazione
Per le famiglie non c’è la deflazione: colpa della media del pollo
Roma, 9 agosto 2016 – Secondo il focus dell’Istat relativo alla conoscenza dei dati economici da parte dei consumatori, resta molto elevato il grado di approssimazione espresso per l’andamento dell’inflazione: la media dichiarata (+3,8%) è ancora molto distante dal dato ufficiale (-0,2%, riferito a marzo 2016).
“Questi dati dimostrano che non basta più dare l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, la solita media del pollo che finisce per non rappresentare nessuno. Bisogna fornire mensilmente l’inflazione per ogni tipologia familiare e per classi di spesa. Chiediamo, ad esempio, di sapere l’inflazione che hanno i pensionati al minimo, certamente superiore a quella di una famiglia media che non esiste nella realtà, da 2,34 componenti. In questi anni, inoltre, mentre l’inflazione scendeva, le spese obbligate continuavano ad aumentare di prezzo, anche se con ritmi più contenuti rispetto al periodo precrisi” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per questo, come facciamo noi dell’UNC, bisogna dare una misura del costo della vita. Non è possibile che se una cosa si abbassa di prezzo quando non ne abbiamo bisogno e poi si alza quando l’acquistiamo, le media sia pari a zero. Troppo comodo che i prezzi dei pacchetti turistici scendano quando nessuno va in ferie e poi spicchino il volo quando si va in vacanza” conclude Dona.
L’associazione ricorda che a luglio, in un solo mese, i prezzi del Trasporto aereo passeggeri sono saliti del 21,3% rispetto a giugno, il Trasporto marittimo del 26,5%, i Villaggi vacanza e campeggi del 19,4%, i Pacchetti vacanza dell’11,1%.