PAY TV: Sky fattura ogni 28 giorni, abbonamento sale dell’8,6%
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Esposto ad Autorità Comunicazioni: urge regolamentazione come per la telefonia, la cadenza delle fatture sia mensile
Roma, 28 luglio 2017 – La decisione di Sky di fare come le compagnie telefoniche, ossia di fatturare, a partire dal 1° ottobre, ogni 28 giorni invece che una volta al mese, determinando un rincaro implicito per gli abbonati dell’8,6%, finisce all’Autorità delle Comunicazioni.
L’Unione Nazionale Consumatori ha infatti presentato un esposto all’Authority chiedendo di “adottare una regolamentazione urgente che preveda, nel caso di offerte bundle (internet, telefono e pay tv), che la cadenza di rinnovo e fatturazione vada individuata nel mese, quale periodo temporale minimo, per consentire all’utente di avere una corretta e trasparente informazione sui consumi fatturati“.
“L’Authority è già intervenuta in tema di fatturazione stabilendo che, per la telefonia fissa, debba essere mensile e questo sia per favorire la comparabilità delle offerte sia per una maggiore trasparenza informativa. Purtroppo quella delibera si limitava a disciplinare la sola telefonia, fissa e mobile, dimenticando le rete televisive ed, in particolare, quelle offerte che nel pacchetto includono, oltre alla tv, anche il telefono fisso ed internet, come quelle di Sky e Fastweb o di Sky e Tim” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Nell’ esposto abbiamo chiesto all’Authority di colmare questo vuoto, disciplinando anche queste offerte. Libertà di impresa non significa poter fare contratti a proprio piacimento, senza alcuna regola, specie considerato che si tratta di contratti per adesione, con evidenti disparità tra utente e società, che fissa unilateralmente le clausole contrattuali” conclude Dona.