POSTE: buoni postali, lo Stato può cambiare tassi di interesse
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Secondo la Cassazione basta un decreto ministeriale e il cambio può avvenire anche senza che l’investitore venga informato. Sentenza aberrante, intervenga legislatore.
Roma, 12 marzo 2019 – Secondo la Cassazione, chi ha investito in buoni fruttiferi postali prima del 1999 può vedersi cambiare il tasso di interesse anche in modo retroattivo. Basta un decreto ministeriale e il cambio può avvenire anche senza che l’investitore venga informato.
“Una sentenza aberrante! Uno schiaffo in faccia ai diritti dei risparmiatori, che già hanno scarsa fiducia ad investire i loro soldi, visti tutti gli scandali ed i fallimenti verificatisi in questi ultimi anni e che certo ora, con questa sentenza, perderanno ogni residua speranza” afferma il prof. Stefano Cherti, consulente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“A questo punto sta al legislatore intervenire urgentemente, facendo tabula rasa delle singolari sentenze interpretative della Cassazione, mettendo nero su bianco i diritti dei consumatori. Acquistando un buono postale si sottoscrive un contratto che non può essere unilateralmente modificato da una sola parte, soprattutto alla luce del diritto comunitario che orami detta le regole nel settore bancario in tutti i 28 Paesi membri, Italia compresa” conclude Cherti.