PREZZI: Istat conferma stangata sulle vacanze degli italiani
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori il motore economico dell’Italia si è inceppato: record della deflazione a Milano. Segno che la crisi ed il calo della domanda non risparmia nessuno.
Roma, 11 agosto 2016 – L’Istat ha confermato nei dati definitivi di luglio gli aumenti dei prezzi legati alle vacanze degli italiani. In un solo mese, i prezzi del Trasporto aereo passeggeri sono saliti del 21,3%, il Trasporto marittimo del 26,5%, il Trasporto ferroviario passeggeri dell’1,7%, i Villaggi vacanza e campeggi del 19,4%, i Pacchetti vacanza dell’11,1%. Solo la voce Alberghi, motel, pensioni segna un calo dell’1,3% su base mensile. Si tratta dell’unica voce in controtendenza, ma solo perché nel campione d’indagine dell’Istat prevalgono i comuni che non sono mete turistiche.
“Si tratta di una speculazione bella e buona. Aumenti intollerabili, specie in quei settori, come nel trasporto marittimo, dove in molti casi mancano reali alternative ed il consumatore non ha possibilità di scelta” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. Per quanto riguarda i capoluoghi delle regioni e delle province autonome, prosegue anche a luglio il record della deflazione per Milano (-0,6%), in passato tra le città più care d’Italia.
“Un fatto molto grave, il motore economico dell’Italia si è inceppato. Segno che la crisi ed il calo della domanda non ha risparmiato nessuno” prosegue Dona.
In ogni caso, grazie alla deflazione, una famiglia milanese di 4 persone risparmierà 308 euro su base annua in termini di riduzione del costo della vita. Al secondo posto della classifica dove si risparmia di più, Ancona, dove grazie alla deflazione dello 0,5% vi sarà una minor spesa di 187 euro. Al terzo posto Bari, dove una tradizionale famiglia di 4 componenti risparmierà 165 euro (-0,5%).
In testa alla classifica delle città più care d’Italia torna Bolzano, dove l’inflazione dello 0,4% si traduce in un aggravio di spesa, per una famiglia di 4 persone, pari a 216 euro su base annua. Seguono, sempre in termini di aumento del costo della vita, Trieste, dove l’inflazione dello 0,4% determina un aumento del costo della vita pari a 161 euro e Bologna (inflazione +0,3%, + 128 euro).
Tra la città meno cara, Milano, e quella più cara, Bolzano, si determina una differenza annua, in termini di spesa, pari a 524 euro (308+ 216).