PREZZI: una stangata per la scuola
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
La voce istruzione sale 10 volte l’inflazione media, l’istruzione primaria 22 volte l’inflazione
Roma, 30 settembre 2016 – “Dopo 7 mesi consecutivi, l’Italia esce dalla deflazione. Sarebbe una buona notizia se fosse indicativo di una ripresa effettiva della domanda interna. Peccato che nel secondo trimestre del 2016, rispetto ai primi 3 mesi dell’anno, il Pil ed i consumi finali nazionali siano rimasti invariati, mentre quelli delle famiglie residenti siano rimasti al palo, salendo di un misero 0,1%. Insomma, si tratta solo di un effetto legato all’andamento dei prezzi dei Beni energetici” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Mentre è positivo che si sia arrestata la preoccupante risalita del carrello della spesa, si registra una vera e propria stangata per la scuola. La voce Istruzione registra il maggior incremento mensile, dopo l’abitazione, +0,5% ed un balzo dell’1% su base annua, ossia 10 volte l’inflazione media annua, pari a +0,1%. Per l’istruzione primaria, poi, non si registravano aumenti mensili così elevati dal 2012: 22 volte l’inflazione media. E’ inaccettabile che si speculi sulle famiglie nel momento in cui sono costrette a spendere per mandare i loro figli alla scuola dell’obbligo” conclude Dona.