Unc segnala all’autorità Antitrust il giocatore della Nazionale per una campagna di influencer marketing per Mind the gum senza il tag #adv. Attenzione al messaggio che si veicola, afferma Dona.
Roma, 28 giugno 2021 – “Gli Europei di calcio si giocano non solo in campo, ma è in corso anche una sfida tra testimonial della Nazionale che combattono a colpi di pubblicità di ogni genere, in alcuni casi però senza alcuna attenzione alla trasparenza”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori annunciando la segnalazione all’Autorità Antitrust e all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) per la campagna lanciata dall’azienda che produce il chewing gum “Mind of the Gum” con il coinvolgimento del calciatore Leonardo Bonucci.
Il giocatore della nazionale e della Juventus pubblica sul suo profilo Instagram, seguito da ben 4,4 milioni di followers, post e stories che lo ritraggono mentre mostra la confezione di chewing gum Mind the Gum, senza tuttavia rendere noto lo scopo promozionale degli stessi. Ad esempio scrive le seguenti frasi di accompagnamento: “il supporto per mantenere alta la concentrazione”; “per iniziare la settimana con la giusta carica ed energia mastico #mindthegum! Voi l’avete già provata?”; ed ancora: “ecco come iniziare la giornata da campioni: nutrimento per il fisico e energia per la mente con @mindthegum_italia”. In nessuno di questi post è presente l’etichetta volta ad avvisare gli utenti del contenuto sponsorizzato degli stessi, come prevede la disciplina in materia nel caso in cui si tratti di post “sponsorizzati”.
“Sembra infatti evidente l’accordo commerciale tra l’azienda e il giocatore -spiega l’avvocato Dona- dal momento che sulla pagina IG #mindthegum_italia non solo si legge chiaramente che Bonucci è uno dei “mind coach” (quindi, una sorta di “testimonial” del marchio), ma si trovano anche foto che lo ritraggono con la confezione di chewing gum, con relativi tag al profilo del difensore. Era già accaduto con altri testimonial come Mattia Perin, Massimo Ambrosini e Ignazio Abate che avevano postato nelle scorse settimane delle immagini promozionali senza alcun tag del tipo #adv, #sponsorizzato, #pubblicità (mentre l’unico ad avere etichettato correttamente i post è Zlatan Ibrahimovic).”
“Nel merito, poi -conclude Massimiliano Dona- l’Autorità Antitrust e lo IAP dovranno verificare se i contenuti della campagna (che fa passare il messaggio che il consumo di integratori sia motivo di “successo”, perché migliora le performance fisiche e mentali) possa dirsi corretto oppure si tratti di un messaggio che rischia di condizionare indebitamente i consumatori più giovani”.