Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 11 marzo – “E’ scorretto invitare a consumare la Coca-Cola a tavola”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), annunciando l’apertura del procedimento presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, alla quale si era rivolta la stessa Associazione segnalando lo spot del noto colosso americano in onda in questi giorni su tutte le reti televisive e chiedendo di vietarne la diffusione perché giudicato ingannevole.
“Lo spot -spiega Dona- non ci piace affatto: dapprima, con scene in bianco e nero, intende convincere i consumatori che l’abitudine di pranzare con la Coca-Cola a tavola è una vecchia tradizione italiana; mostra una mamma che porta in tavola una bottiglia di Coca-Cola di grande formato scatenando la gioia dei commensali. Entrambe le immagini -evidenzia Dona- non hanno niente a che fare con la realtà: per fortuna in Italia la Coca-Cola si beve soprattutto fuori casa!”
“E’ poi inaccettabile -incalza il Segretario generale dell’UNC- il ricorso ai bambini che non solo sono mostrati mentre accolgono la bevanda con atteggiamenti entusiasti, ma si fanno anche testimonial dell’abbinamento tra un piatto fumante (non un panino!) e la nota bevanda zuccherata, disegnandola su una lavagna”.
Nello spot si vedono bicchieri di grandi dimensioni sulla tavola (dove non c’è traccia di altre bevande, neppure l’acqua), mentre la voce fuori campo esorta a prendere l’abitudine di accompagnare i pasti con la bevanda gassata: “un piacere che tutti possono scoprire in tavola, buon appetito con Coca-Cola”. Massimiliano Dona spiega quindi così i motivi della segnalazione all’Antitrust: “come è noto, il fabbisogno giornaliero di calorie di un individuo dipende dallo stile di vita, ma se si assecondasse lo spot bevendo due bicchieri di Coca-Cola sia a pranzo che a cena, si assumeranno circa 108 gr. di zuccheri, equivalenti (secondo la stessa etichetta nutrizionale sulla lattina) al 116% del fabbisogno giornaliero di zuccheri: un dato esorbitante rispetto ad una dieta corretta, tanto più se tale livello di consumo fosse tenuto da un bambino”.
“Come ulteriore elemento di valutazione della denunciata scorrettezza -continua il Segretario generale dell’UNC- si aggiunga che la società Coca-Cola nel 2006 ha sottoscritto il ‘Codice per l’autoregolamentazione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti del settore’, promosso da ASSOBIBE (Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche) e contenente, tra l’altro, l’impegno di astenersi dal suggerire un consumo eccessivo di simili bevande”.
“E’ anche alla luce di quanto sottoscritto in questo Codice di Autoregolamentazione -rende noto il Segretario generale dell’UNC- che la nostra Unione ha ritenuto opportuno denunciare lo spot, coinvolgendo anche l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. E’ arrivato il momento -conclude Dona- che la società ‘Coca-Cola’ inizi a rispettare gli impegni presi davanti ai consumatori”.