SPESA: sui sacchetti raccogliamo gli scontrini dei consumatori
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Pronti alle azioni legali. I consumatori ci mandino i loro scontrini con il prezzo pagato e le anomalie riscontrate.
Roma, 4 gennaio 2018 – “Attenzione! I consumatori pagano i sacchetti anche se non li prendono. E’ quanto ci segnalano i nostri iscritti. La famosa foto circolata su vari giornali e social con 4 arance ed 1 scontrino appiccicato sopra ogni arancia, è pericolosissima. Il rischio, in quel caso, è di pagare, infatti, 4 sacchetti… mai presi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Alle casse, infatti, non viene digitato a parte il sacchetto, ma il sovraprezzo scatta in automatico nel momento stesso in cui viene passato il codice a barre della frutta e della verdura. Insomma, dopo il danno, la beffa!” prosegue Dona.
“Chiediamo di porre immediatamente rimedio a questa situazione assurda o scatteranno le denunce e le azioni legali a tutela dei consumatori” conclude Dona.
L’associazione invita i consumatori a continuare a segnalare allo sportello tutte le anomalie riscontrate e ad inviarci copia dello scontrino con il prezzo pagato per il sacchetto.
“Quanto alla dichiarazione di oggi del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, di voler prevedere la possibilità di potersi portare i sacchetti da casa, purché nuovi, non è un passo avanti. Intanto perché se i sacchetti non si possono comunque riutilizzare, si vanifica l’obiettivo ambientalista di ridurne l’uso e poi perché va risolto il problema del rispetto della normativa sulla tara. Il consumatore, altrimenti, potrebbe cadere dalla padella alla brace, finendo per ripagare una seconda volta la sua borsa nuova al prezzo della frutta o della verdura acquistata, se il suo sacchetto sarà più pesante rispetto a quello usato dal supermercato e per il quale la bilancia è tarata. O si faciliterà la possibilità dei clienti di poter pesare la merce senza sacchetto contenitore, cambiando la base della bilance, attualmente piatte, oppure andrà consentito di fare la tara” conclude Dona.