Ennesima vittoria contro compagnie, che però non hanno ancora restituito i soldi. I consumatori devono chiederli!
Roma, 6 settembre 2022 – “Si tratta dell’ennesima vittoria contro le compagnie telefoniche che continuano a cercare cavilli legali inutili e pretestuosi per arrampicarsi sugli specchi pur di poter fare i loro comodi in barba a quanto hanno deciso le Authority” afferma l’vv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la sentenza della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale Fastweb contestava la sentenza con la quale il Consiglio di Stato il 7 febbraio 2020 aveva respinto l’impugnazione della delibera con la quale l’Agcom aveva imposto il ritorno alla fatturazione su base mensile per i servizi di telefonia fissa.
“Al di là del fatto che, per fortuna, ora la cadenza mensile è stata fissata anche dal legislatore, e quindi è intoccabile, è assurdo che si metta anche solo in dubbio la possibilità dell’Authority delle Comunicazioni di prevederla a tutela dei consumatori ed in nome della trasparenza informativa” prosegue Dona.
“Il vero problema, a dimostrazione degli scarsi poteri dati alle Authority, è che ad oggi nessuna compagnia ha spontaneamente restituito il maltolto ai consumatori, ossia i giorni illegittimamente erosi che andavano riconosciuti in fattura ai propri utenti per il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018. Gli operatori dovevano d’ufficio posticipare la data di decorrenza delle fatture per un numero di giorni pari a quelli erosi, ma non lo hanno fatto, salvo esplicita richiesta del consumatore. E’ questo il vero problema che andrebbe ora risolto. Invitiamo i consumatori a far valere i loro diritti e a chiedere alle compagnie quanto gli spetta!” conclude Dona.